ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

lunedì 26 settembre 2011

35° Campionato Italiano ANA a Staffetta...Ai tricolori alpini commento io. Oh Sì!!!

02 OTTOBRE 2011:
 35° Campionato ITALIANO ANA
di Corsa in Montagna, a Staffetta!

a Pederobba (TV).

Io sarò speaker ufficiale!!!

domenica 18 settembre 2011

1° Troi dei Cimbri: annullato per maltempo.

18 Settembre 2011, Fregona (TV)

Il 1° Troi dei Cimbri annullato per maltempo

Lettera aperta

Vista da chi parla, non prima di avere ascoltato...
La mia giornata è iniziata così: sveglia alle tre, partenza in auto e guidatina in notturna, attraverso i vigneti dell'Alta Marca sino a giungere a Fregona, quando, nel buio del mattino, pochi uomini iniziavano a smuovere la quieta quotidinaità domenicale...
In una mezz'ora l'impianto audio era montato ed agibile, così mi sono gustato un buon caffè, amorevolmente fatto dalla graziosa ragazza rumena del bar...come dire? Il dolce risveglio...
Avevo guardato, alla mezzanotte di sabato, di ritorno da una gara commentata a pochi chilometri da casa, il bollettino orario del meteo, vedendo quella finestra "non bagnata", tra le quattro e le sei. Il tempo poi, è parso essere lievemente migliore rispetto al previsto e tutto pareva filare liscio...Una calma apparente avvolgeva Mezzavalle.
Dalle cinque iniziavo a vedere voi atleti e sembrerà strano, ma già all'arrivo in auto, vedendo due ragazzi tornare verso la palestra, camel bags e frontale accesa, mi aveva procurato una emozione...sì, lo so che sembro uno scemo, ma forse non è chiaro a tutti cosa provi uno che viene a commentare le gesta di corridori che vedi partire e per ore non rivedrai piu' sino all'arrivo, potendo immaginare solamente cosa vedano e quanto possa essere meravigliosamente eccitante quel loro correre liberi , un pò soli ed un pò no...
Quando il gruppo, prima del via, iniziava a farsi cospicuo, avevo messo in sottofondo, una musica di Morricone, una di quelle che arrivano dal vecchio West, forse per avvicinare con quel pò di sana aggressività del pistolero, tutta quella gente, consapevole anche che avrebbe preso acqua, tanta acqua.
In queste ore mi faccio delle domande, ma io ho le mie risposte, poichè la montagna la conosco bene, almeno tanto quanto, ma nella maggior parte dei casi anche meglio di molti trailer, giacchè senza tempi ne classifiche, sono molti i chilometri che camminando il trail solitario compio quasi quotidianamente su di essa. So che se c'è un temporale sono piu' a rischio, rispetto a quando c'è solo un acquazzone. Spesso parto lo stesso, anche se il meteo lo prevede...
Così ho approciato il mio Troi dei Cimbri, consapevole, come ho detto a voi concorrenti, prima della partenza che:
<...ora state partendo, ma ci rivediamo quì e so che tornerete, in un modo o nell'altro...>. Caro Alex, ora mi dico...è la seconda che hai detto! ...Siete tornati "nell'altro"...Ma siete tornati, tutti sani e salvi.
Certo, è vero, lassù poi il cielo si è aperto, ma come avete potuto sentire...anche un faggio lassù si è aperto, il che sta a significare che è andata meglio a voi che a lui, che pur non avendo investito risorse, ora non potrà piu' dire, pensare e guardare il passaggio di chicchessìa, vicino al suo imponente tronco. Come dire? Nessuno ha pensato a lui, come invece è accaduto a voi...
In quei momenti di pre gara, sono arrivati a me Ashtari, lo statunitense, capo compagnia della truppa yankees al via, con uno sguardo tanto semplice e la strana richiesta di una foto assieme...Sono momenti per me importanti da ricordare. Avevo studiato la musica, fatto tabelle atleti per cinquanta pagine, calcolando circa cinquanta ore dedicate a questo Troi, negli ultimi due mesi...Eppure di voi so ancora così poco e qualche cosa probabilmente non riuscirò nè a capirla, nè a saperla mai, poichè mi è chiaro che abbiamo idee differenti sulla basilarità del concetto per cui "la montagna non fa sconti" è bella ma bastarda, o la rispetti o essa potrebbe tirare un colpo secco di sinistro, sorprenderti ed eliminarti.
Quando siete partiti, sulle notte dell'Adiemus, ho cercato di essere alla vostra altezza, percependo che avreste avuto un compito arduo in una prova della massima severità...Non mi sbagliavo!
Alle sette, in zona arrivo mi rendo conto che tra me ed il ponte radio con il percorso, ci sono trecento metri o qualcosa meno, per me tutto sarebbe stato piu' complesso, ma poche parole sono bastate a trovare un modo...Mi hanno approntato un gazebo, che io ho chiuso ai lati, prevedendo l'acqua imminente...ed il mio gazebo personale lo ho prestato ad un altro stand.
Quando ho fatto il primo giro verso Radio mobile, avevo con me l'ombrello e la pioggerella era iniziata...Quando sono sceso dalla roulotte dei radio amatori , il vento portava via fisicamente l'ombrello e il mio ritorno al gazebo mi trovava inerme, come voi, esposto alla pioggia battente...Quasi ero contento di condividerla con voi...Però il dato che mi ha chiarito la portata dei venti è stato presto davanti ai miei occhi...Postazione divelta (quella prestata) e gazebo letteralmente accartocciato, con l'alluminio delle gambe, piegato e spezzato...
Mi sono detto? ...ed intanto guardavo il Pizzoc, annerito dagli eventi e contornato di scìe luminose cadenti dal cielo, così frequenti da sembrare concatenate l'un l'altra...
Io generalmente guardo negli occhi le persone, per ogni motivo, chiarimento, discussione o semplice colloquio; se abbassassi lo sguardo sentirei di mancar loro di rispetto.
Quando ho visto Gianni avvicinarsi ho capito e lui ha parlato. La gara era annullata ed suoi occhi molto piu' che lucidi. Lo voglio dire, perchè una gara non è "costi quel che costi", è una gara e va sospesa o annullata quando è il momento...Oggi era il momento e vedendo bene Stefano, Filippo e Gianni, emozionati ciceroni di una decisione amara ma dovuta, ho capito che nel movimento, quel sano spirito trail che va oltre l'agonismo non è comune a tutti. Ho ascoltato e percepito qualche sporadica incazzatura, ma nove volte si dieci ho visto la consapevolezza degli atleti che ciò che era avvenuto fosse indiscutibilmente giusto...
Ho avuto la fortuna di parlare con chi ha fermato Cavallo e Fedel, che autonomamente, fuori gara, senza pettorale, hanno voluto proseguire, sfidando gli eventi consapevolmente...ma loro sono loro e i ritmi e l'esperienza gli danno un vantaggio notevole sul classico, pur referenziato, "corridore di mezza via". hanno chiesto anche se ci fossero vie di rientro alternative e questo va sottolineato, poichè hanno voluto valutare se quell'allenamento potesse essere concluso anche in maggiore sicurezza...ed hanno avuto indicazioni precise, non dopo essere stati invitati a pensarci bene. Alle 14 , quando sono partito per andare via, ad esempio altri che forse hanno seguito l'esempio, non avevano fatto ancora rientro e come per tutti l'organizzazione stava cercando di rintracciarli, cosa che poi è regolarmente andata a buon fine, non senza qualche tacita e giustificata apprensione, perchè (pettorale appuntato oppure no), chi organizza , aveva bene in mente , quale fosse il suo obiettivo di giornata...garantire a tutti un rientro in serenità.
Io lo so, potrò sembrare ad alcuni di voi il solito, classico ed imperterrito rompiballe, ma se mi è lecito, vi chiedo di pensare bene, non solo al come poteva andare bene se la gara fosse proseguita, ma anche dando uno sguardo mentale al come potrebbe essere stata di nefasto effetto in caso di incidenti alle persone, causate da un eccesso di sicurezza di chi organizza. Alle 16 un temporale simile quello del mattino, ha rifatto capolino sui monti e sulla piana, tanto che, pochi chilometri oltre quelle montagne, strade visibili da voi di lassù, sono state chiuse per smottamenti , frane ed arbusti sulla sede stradale...e ciò giu' a valle....Alle 16, alcuni di voi ancora sarebbero stati in corsa...
Ho voluto fermarmi, rimontato l'impianto e cercato di fare animazione. Non so se ci sono riuscito, ma so che avevo voglia di stare lì ad aspettarvi...e sono rimasto a guardarvi tornare, alimentarvi e sorridere nella compagnia della festa finale, rovinata dal mancato agonismo, ma maggiorata in senso sportivo dal conquistato concetto di sicurezza, come prima , imprescindibile forma mentis in cui l'atleta, l'uomo, lo sportivo , si deve calare , di fronte all'imprevisto che rende inutile, vano e forse stupido, il ricercare a tutti costi il risultato, che, cari amici, non è essenzialmente un traguardo tagliato in corsa, ma è ben altro.
Non so se il 2012 mi rivedrà ai Cimbri, mi rmetto a voi, dopo che all'organizzazione...ma so che quel "saltate su sulle montagne", sarà ancora il mio invito a render loro omaggio e soddisfazione a voi popolo del trail, quello che bada a portarsi cara a casa la pelle, consapevole dei rischi che può e non deve correre.
Io termino quì la mia cronaca di giornata, portandomi a casa, un pò di quella sana emozione , vera e sincera, letta negli occhi di Gianni, uomo di cultura, che sa amare la sua creatura, al punto da riuscire a rinunciarvi, in fede del rispetto che ha per l'uomo ed i suoi perchè. Lego un pò a me quella capacità di essere loquacemente silenzioso, che ha Stefano, imperscrutabile , ferma figura che ti dà sicurezza senza dire piu' parole di quante non servano, dote che a me manca e che rispetto profondamente. Cito infine Filippo, il Burgada dell'Alta Marca, col quale oggi ho condiviso piu' momenti che nelle passate edizioni, comprendendo che molto passa anche attraverso il suo essere uomo col volto di perenne bimbo, pronto a parlare con tutti, trasudando una pacatezza, a volte impensabile...
...ed infine mi porto a casa un poco dei vostri sguardi, sorrisi e risate, donatemi durante questa ed altre giornate, perchè io so di essere a contatto con la materia che rende lo sport degno del suo nome. Viva il trai , viva i trailers.
Alex

mercoledì 14 settembre 2011

18 settembre: TROI DEI CIMBRI


Domenica 18 Settembre a Fregona
speaker ufficiale
1°TROI DEI CIMBRI "ultratrail"
Andrò a presentare una gara che vedrà al via alcuni tra i migliori atleti internazionali, in una sorta di ipotetico campionato italiano con molti dei migliori ultra trailers azzurri.
In campo maschile Silvano Fedel , già 5° ai mondiali irlandesi di Comnemara in terra irlandese, dovrà vedersela con una pattuglia di avversari agguerriti, tra i quali spicca il nome di Giuliano Cavallo. a tentare di inserirsi nella lotta a due che il pronostico ascrive nel pre-gara, ci saranno il valdostano Fabrizio Roux, con Stefano Ruzza, autore di un'ottima stagione. Probabili piazzati , con un occhio alle sorprese, Enrico Camarda, il cuneense, senza scordare il portacolori di Spirito trail Asd, Filippo Canetta ed i triveneti Giovanelli, Moretton e la probabile iscrizione dell'ultim'ora di Ivan Geronazzo che vinse l'ultima edizione svolta del Gran Raid delle Prealpi trevigiane.Presente, tra gli altri , Enrico Vedilei, tecnico della federazione italiana del settore.
In campo femminile probabile duello tra Simonetta Gadler  e Francesca Canepa, con i pericoli che potrebbero arrivare sia dall'estero, con la croata Darija Bostiancic a comandare un buon gruppo di adriatici cugini trailers, ma altri nomi azzurri potrebbero avvantaggiarsi anche dagli eventi meteo che, se confermati potrebbero livellare i valori conglobando nella lotta tra le miglioi, anche Simonetta Castelli, piuttosto che Francesca Nardi. Attesa di rientro dal Tor de Geants la torinese Carmela Vergura e chissà, magari anche Giancarla Agostini, con lei su quei sentieri alpini da qualche giorno. Nomi e outsider interessanti si potrebbero rivelare Morbelli, Lutterotti, Fratini, Furlanetto, così a confermare la qualità della quota rosa...
Il tutto in attesa di domenica mattina , alle sei della mattina, quando l'alba del nuovo giorno, spingerà oltre, quei 400 cuori impavidi.

"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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