ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

domenica 19 maggio 2013

18^ Valdobbiadene-Pianezze nel segno di Bamoussa e Satini

La Valdobbiadene-Pianezze 
incorona Stefania Satini ed Abdoullah Bamoussa!

La bellunese bissa il successo del 2012, 
mentre il magrebino del Cadore vince da esordiente.

Condizioni meteo difficili, molta acqua ed un fresco ventilato non condizionano una buona partecipazione ed il consueto corollario d'una corsa che è una festa. Buone indicazioni da alcuni giovani, tra i quali hanno ben figurato i fratelli Cassol e l'azzurra Samantha Bottega.

STEFANIA SATINI 
Una festa che dura da 18 anni e che ad ogni edizione sa regalare il meglio di se, ai partecipanti ed al pubblico fedele. E' da undici stagioni dedicata alla memoria del Ferdinando Vanzin ed anche oggi il Memorial è stato assegnato e vinto dalla società piu' veloce a salire , con i primi 3 suoi atleti. I Vigili del Fuoco di Belluno se lo sono aggiudicato grazie alle prestazioni di Da Col-De Colò e Da Pra.
Presentare la Valdobbiadene-Pianezze è un pò come tenere lezione all'Università della Corsa in montagna, perchè di quà sono passati tutti i migliori ed ogni anno si allarga il numero di top racer ad affrontarla.
ABDOULLAH BAMOUSSA 
Questa edizione ha vissuto momenti entusiasmanti all'interno del Pala Aido, del Tempio al Donatore, quando i migliori hanno iniziato i loro ingressi. C'erano un pò tutti a giocarsela: Fregona, Da Col, Da Pra, Bamoussa,Spada, De Colò, Tadello, Polito,Duca , Gaspari, Poletto. e tra le donne la Satini a difendersi dalla presenza di Rossi, Guerra, Bello, Moro, Bottega, Santamaria.
Il solito alternarsi alla testa della classifica parziale, da un certo orario in poi e poi le zampate vincenti.
Stefania Satini giunge sulla cima, dopo i 5645 e 808 metri di dislivello positivo , scalzando Francesca Rossi che fino a quel momento aveva dettato la sua legge. Buona la prova di una sempre tonica Manuela Moro, capace del podio anche quest'anno ed un piacere rivedere Marta Santamaria nuovamente verso i suoi livelli che presto riprenderà, data la netta crescita progressiva stagionale. Buone indicazioni arrivano dalla linea verde dei giovani, anche in campo femminile, dove Samantha Bottega la già azzurrina di comparto, unisce alla visibile grazia dei lineamenti una preparazione ed una prestazione di grande rispetto.
DE COLO'-DA COL 
Diverso il discorso al maschile, dove Manuel Da Col, il capriolo di Cibiana, partiva con l'ultimo numero, pronto a difendere il titolo. Nel corso della mattinata un continuo succedersi al vertice, da Samuele Toscan a Lauro Polito, fino all'arrivo sempre degno del "mito della montagna" , Lucio Fregona. C'era attesa per l'esordio di Abdoullah Bamoussa e per la nutrita pattuglia vicentina del Puro Sport Team e dei Vigili del Fuoco di Belluno che schieravano De Colò e Da Pra assieme appunto al campione uscente Da Col. Curiosità destava la presenza del vincitore della Due Rocche, Francesco Duca il meridionale ormai veneto d'adozione che nelle corse in salita non dava punti di riferimento in una carriera già ricca di affermazioni , dalla strada al cross.
SAMANTHA BOTTEGA 
Ed infatti , proprio Duca siglava un primo parziale interessante in 35'52'' che ha resistito fino alle cariche di De Colò prima e poi alla dinamitarda progressione del magrebino di San Vito. Un 33 e 39 che ha scavato un solco invalicabile per tutti, Da Col compreso, costretto ad abdicare, pur con un argenteo e piovoso 34 e 57.
Quindi il sorriso di Abdoullah ha suggellato la mattinata e un nuovo nome sull'albo d'oro , del talentuoso ragazzo ormai fattosi uomo, che fa dell'ecclettismo il suo punto di forza. Alla fine, nonostante la pioggia ed i 5° C dell'arrivo, 280 arrivati sulla cima forse piu' epica delle cronoscalate podistiche italiane.
Ed ora , signori e signore, signorini e signorine, appuntamento alla terza domenica di maggio 2014, quando la corsa è solo Valdobbiadene-Pianezze ed il resto briciole.
Classifiche integrali da domani su www.cronovenezia.it .
Di seguito una breve anticipazione ed a voi tutti un cordiale proseguimento. Alex , il vostro speaker...Uno di voi.



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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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