ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

lunedì 29 novembre 2010

2^ Corsa di Babbo Natale. Nella patria della birra...Io sarò la voce dei signori e signore in rosso

SPEAKER UFFICIALE: DOMENICA IMPERDIBILE:

La voce di ArGo, le canzoni natalizie piu' celebri, un vestito rosso per tutti e la magià ha inizio...






Domenica 5 dicembre a Pedavena(BL)

Perchè Natale quando arriva... arriva!


Quest'anno è la seconda edizione. L'anno scorso fu un successone:

CORSA DI BABBO NATALE (e mercatini all'arrivo)...Corridori e camminatori non perdetela!Tutti vestiti da Babbo Natale!

PS: Iscrizione agevolata fino al sabato (10E.) Domenica si sale a 15...


http://www.prolocopedavena.it/novita.html






lunedì 1 novembre 2010

Io...quello che...è uno spirito libero, a tratti incomprensibile!

"Io...quello che...commento le gare che voglio...perchè chi l'ha detto che esistono solo i grandi eventi? E poi...chi decide quali sono grandi...e ancora...chi se ne frega se davanti ho 10 o 1000 persone...Perchè quando hai davanti l'uomo che corre, guardi negli occhi lui o lei e intorno la tua voce deve essere così forte da farsi silenzio... perchè si è solo un contorno della sua emozione!"

Scritto oggi in facebook, di ritorno da Segusino, dove la pioggia non ha fermato una sessantina di temerari, che hanno corso sulle sponde del Piave in piena.
Passano gli anni, i mesi ed i giorni ed io medito. Penso a ciò che accade attorno a me, al mio essere commentatore.
Non nego la grande soddisfazione che provo quando mi dicono che piaccio al popolo che corre.
Noto che alcuni della "vecchia guardia" agguerrita, iniziano a scrivere i loro articoletti post-gara, pubblicarsi nei social network, essere piu' visibili insomma. A volte mi chiedo perchè non ci avessero pensato prima. Io che vivo da molti anni questo mondo, osservo l'agguerrirsi di chi pensa di essere un mio concorrente. Ma per cosa? Per quale motivo? Io vado dove mi chiamano, dove penso possa piacermi e dove so di trovare un ambiente Alex-compatibile. Non sto a far la battaglia dei "100 euro domenicali". All'inizio, tre anni fa , sì, mi sono proposto, con mail o altro. Alcuni hanno voluto darmi l'opportunità di essere visibile, altri no. Questo è tutto, o forse no?
Vivo in un mondo mio, fatto di mille impegni, non casuali e di altrettanti interessi, mai lasciati scorrere. Credo fortemente in ciò che faccio e nella possibilità che si possa migliorare sempre.
Questo è il punto in finale di analisi. Chi e quanti spazi di miglioramento ha, nel campo in cui io mi immergo nella corsa? Non lo so, se sono tra quelli ne sono felice e le richieste che ho sembrano darmene ragione.
Eppure c'è un qualcosa in me che si fatica a comprendere, dal di fuori. Qualcuno ha giusto percepito il contrario, pensando che io venda un servizio ad alto costo, di qualità, ma senza poi darci troppo peso.
Francamente ci sono giorni in cui sono molto stanco, anche fisicamente, ma piu' dal punto di vista della motivazione. In fondo sono arrivato molto vicino ai vertici, avendo la possibilità di esser stato ed avere in programma alcune top race.
Ma chi può definire la sua corsa una top race? Io posso...Posso perchè sono lì ed osservo, a volte constatando che migliaia di presenze non fanno grande una corsa, se dietro non c'è un cuore organizzativo pulsante, dal punto di vista emotivo.
Io oggi considero di aver commentato una grandissima manifestazione, con 62 partenti, 27 dei quali premiati, mentre altri la definirebbero una corsetta paesana. Ma è lì che io mi scontro col pensare del movimento in genere. Oggi guardavo atleti grondanti d'acqua , partire ed arrivare con la soddisfazione dipinta addosso, poichè quei quasi 9 chilometri sotto la pioggia, sono stati per loro un ottimo inizio di giornata. Chi glielo faceva fare a Boudalia di correre la "corsetta" paesana? Anche lui avrà guardato negli occhi chi organizza e poi leggendosi dentro avrà deciso di correre lì, dove pulsa un cuore che corre.
Queste cose mi fanno riflettere, in un momento ancora una volta fisicamente non eccezionale, con la vista che inizia a far difetto ed alle porte un futuro limpido. Cè chi mi ha offerto tappe di gare nazionali in altri sport. Ho rifiutato, non sarei me stesso! C'è chi mi ha chiamato a presentare davanti alla RAI. Ho rifiutato, volevo andare a camminare sul Grappa quel giorno e lo ho fatto.
Covo dei sogni nel cassetto, sono cose a cui vorrei arrivare...altrove sono arrivato e lì si ferma lo stimolo.
Penso che lo spirito libero che naviga nelle acque del mio io interiore, si stia facendo largo e che piano piano le scene diverranno scelte avulse, strambe ed apparentemente inspiegabili, quasi volessi sprecare me stesso...
Mi si vedrà spesso laddove la gente sappia amare la corsa, abbia voglia di ascoltare ciò che dico, poichè ciò che è grande può ragginugere l'immenstà, il sogno, soltanto se è sulla strada che si vuole percorrere.

Forse un giorno ci vedremo su un palco davvero grande...Potrebbe essere una top marathon , oppure una corsetta sperduta tra sentieri di montagna...

Alex, lo speaker...con dedica speciale per chi ha capito chi sono.

Vi voglio un mondo di bene corridori!

"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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