ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

lunedì 16 luglio 2012

8^CAMPO-SANDANIELE-CAMPO


Finisher al TransCivetta. Con Paolo Masiero!!!

32^ edizione del TransCivetta!
Commentata? No...Corsa, anzi nordicata!
Qualche mese fa il mio amico arsedese Paolo Masiero, atleta dell'ArgoNW Team, mi chiese di farla in coppia assieme. Ero titubante poichè l'avevo corsa con mia mamma sei anni fa e la ricordavo come la piu' dura della mia avventura ventennale nel podismo. Ma Paolo non parlava di correre ma di farla in nordic walking nei limiti delle possibilità offerte dal tracciato. Per lui era la prima ed io decisi di gettarmi nell'avventura. Posso dirlo, Paolo è ormai un buon amico, una persona vera che stimo molto per la sua schiettezza e linearità comportamentale.
Ieri mattina è partita di buon'ora con sveglia alle cinque la piccola grande impresa con allenamento buono per stare sui sentieri due orette intense e lasciare il resto all'incognita ed alla forza di volontà.
Preparato un camel bag carico di indumenti indispensabili per sopperire a intemperie eventuali, tutto stava iniziando. Siamo giunti nei pressi di alleghe alle sette e l'ansia saliva giacchè scendeva una pioggia torrenziale con sporadica grandine. Lasciata una macchina ai Piani di Pezzè, sulla via di Listolade, cumuli di tempesta bianca ai lati della strada indicavano la portata di ciò che fosse sceso poco dopo il nostro passaggio...ma il cielo pareva aprirsi. Bellissimo portarci a visionare la zona della partenza e trovare tanta gente un pò stupita di vedermi in vesti non microfonate. Foto con Paolo prima del via e foto con il meridional-cadorino Gaetano Protasi dell'As Vodo di Cadore, uomo di tempra, risucchiato dal freddo nord ma conservatore d'accento marcatamente sud italico.
Paolo sorrideva , in tanti a stringer la mano e scherzare, mi han proprio consentito di stemperar la tensione e siamo partiti quasi in coda al gruppone.

Ore 9.02 , poche centinaia di metri fatti e le prime gocce a scendere. Passerà mi dicevo...invece no!
I primi tre chilometri su un asfalto pendente conducevano a Capanna Trieste e piu' salivamo, piu' era intenso il muro d'acqua. Ormai bagnato mi decidevo a mettere il k-Way...Per fare il fashion rischiare la pleurite proprio no!
Paolo intabarrato , ogni tanto mi scutava abbozzando  < Che facciamo?> come a voler giustificarsi e comprendere una mia eventuale voglia di fermarmi. E' vero, con la pioggia ho corso poche volte, una pigrizia latente che in corsa m'ha pervaso da sempre se la corsa era bagnata. Eh no Paolo, tu non sai, pensavo tra me e me, con chi hai a che fare. Quando sono partito non mi sono mai ritirato e non sarà questa la prima volta, piovessero sassi appuntiti.
In fondo ripensandoci, la cosa ha temprato lo spirito ed indotto al sacrificio.
Avanti si doveva andare ed avanti si è andati. L'asfalto, al quarto chilometro circa, terminava, lasciando spazio alla mulattiera. I ricordi iniziavano ad affiorare e nelle mie idee dei giorni precedenti la ricordavo piu' corta e piu' dolce, ma tant'era. In breve eravamo sotto la Torre Trieste e poco dopo, sempre a buon passo, benchè non al limite, sempre in sorpasso.
Ho visto molte belle fanciulle ed ottimali fattezze...ma non mi voglio perdere in discorsi divaganti...

Le SAUCONY PEREGRINE 2 , in Italia a Settebre , hanno corso con me la 32^ Transcivetta!
Il Rifugio Vazzoler povo entro la pineta ci ha rubato solo qualche minuto per un thè caldo e un pezzo di cioccolato, poi via con l'elicottero credo della Tv (Sky) a riprendere. In breve uscendo dalla boscaglia, una stradina scendeva e lì, proprio non lo ricordavo, un tratto d'irta molto pendente a riportare su, oltre ad un cancelletto in legno.
Sentieri fangosi, piante di pino mugo, vacche al pascolo e poi , poco oltre il passo che doveva salire...Sì, eravamo sulla temuta salita al Tissi, in mezzo ad un serpentone di gente affaticata. pareva non terminar piu' ed una signora chiedeva a me, da dietro, quanto mancasse al giungere alla cima. Volesse il cielo si è poi staccata ed ho ripreso la mia pace. Salivo inseguendo Paolo che doveva attendermi...Verso la fine, nei pressi della ferrata era tutto veramente verticale, scivoloso, molto battuto, poichè un migliao di persone era già passata di là. Veramente sfinito , raggiunta la cima , avvolto tra le nuvole ho visto il Rifugio Tissi...Un rigurgito interiore positivo ed una commozione vera, forse ricordo di quel dì in cui per mano tiravo su la mia mamma.
Ora invece guadagnavo spazio per raggiunger Paolo e per non perder tempo, un panino al volo e giu' per la discesa, in corsetta leggera, sempre col bastoncino in ritenuta. La foto a metà e via, fino a fondo val Civetta. Era già tempo del Col Nero, di cui pochi parlano...Salita aspra, accompagnata livemente nel primo tratto da un meraviglioso scorcio sul lago ma poi aspra, ruvida, eterna...Ho sofferto, sì, sportivamente sofferto con i battiti sensibili a pelle ed accelerati....eppure un pezzo sopra , trovando una signora in difficoltà, ho trovato il tempo di cercar d'esser utile allungando una barretta energetica sostitutiva di pasto...Credo la abbia molto gradita.
La cima del Col Nero. Per me crocevia del ricordo, da lì sapevo sarebbe stato tutto piu' facile.
Poi giu', verso il lago Coldai...Ho mantenuto la promessa signori, ho guardato il cielo e vi ho ricordato. Com'è bello quel laghetto a quota duemila.
La salita al picco Coldai è stata peggio del previsto, ma in fondo somatizzata bene e al Rifugio, dopo una discesa in cui ho battuto forte a terra l'avampiede (ed oggi il dito coinvoltò ne è rirpova).
Lì ho incontrato amici alanesi che mi han anche fatto la foto e rivedendola ho un volto felice, libero...Eh sì, lassù ero libero veramente e riconoscente verso Paolo.
La discesa dal Coldai alla malga me la son goduta, tecnica, brutta, scivolosa...Eppure giu' sono andato, sia pur piu' lento d'un tempo, ma divertito ed in sorpasso continuo. Che diamine di bellezza la libertà di buttarsi giu' in corsetta su un dirupo e quanto bello sentirsi parte di quei bastoncini che poggi con sicurezza e sono parte del tuo io.
In breve siamo sulle piste, lì slacciamo i bastoni e ci lasciamo portare a buon ritmo dalle game. da tanto non muliavo così bene...Due chilentri all'arrivo...Un chilometro all'arrivo...La vista sui Piani di Pezzè e l'inatteso tifo dei Cimbri con tanto di campanacci...Paolo mi sprona ad accelerare ed andiamo a gambe levate verso la meta e lì esce quel gridato, convinto, cattivo e liberatorio < Sìììììì, cazzo!!!>.
Grazie a Paolo Masiero.
Oggi mi sento di nuovo parte di questa terra stantia, problematica e forse troppo piena di gente vuota, ma ciò che ho visto ieri, vissuto così intensamente è solo mio ...Mio!!!


Alex è ancora in pista...Ci sono ragazzi, ora posso riprendere in mano un microfono e comprendervi meglio.

sabato 7 luglio 2012

Speaker al Palio di Feltre!!!!

SPEAKER UFFICIALE DEL
PALIO DI FELTRE

Uno tra i piu' importanti eventi culturali , italiani.

3-4-5 AGOSTO 2012



Inutile invitarvi, so già che state pensando di essere lì!!!!

giovedì 5 luglio 2012

8^Campo-SanDaniele-Campo -22luglio-

L'ottava edizione della "SanDaniele"
andrà in scena sul percorso nuovo, il 22 luglio.
Buona parte del percorso si presta alla tecnica Nordic Walking.


Una delle classicissime della corsa in montagna, sui sentieri del mio romanzo,
Il Corridore di Mezza Via

"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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