ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

giovedì 2 giugno 2011

4^ NDAR E TORNAR DAL DOC

4^ NDAR E TORNAR DAL DOC

La carica degli 800 , sui monti verdeggianti di Milies!
Profilo agonistico elevatissimo che premia Manuela Moro e Abdoullah Bamoussa, vincitore con record!

Un 2 giugno come pochi altri in giro. Un'orda di atleti, semplici corridori e camminatori, hanno esaltato una giornata che rimarrà memorabile. Una corsa che accresce i numeri di anno in anno, portando nella località turistica del comune di Segusino, un sempre maggior numero di persone.
Macchina organizzativa pressochè perfetta, logistica e parcheggi gestiti in maniera superba, ecco come una semplice gara paesana in quattro anni è diventata uno dei fiori all'occhiello delle corse trivenete.
Una cinquantina di ragazzi al giro corto di 3.5 km, circa 250 partecipanti sulla distanza degli 8km , mentre arriva a 550 il numero di partenti per la classicissima sui 13 km, che porta gli atleti ad alzarsi sino a quota 1300m slm, lassu' dove il Monte Zogo regala una vista a 360° sul mondo.
La gara vera e propria ha vissuto la sua storia sull'immediata fuga dei due portacolori dell'Atletica Brugnera, Mohamed Zahidi ed Abdoullah Bamoussa, con il primo a cercare di tenere la coda dell'indiavolato avversario, favorito di giornata. Dietro a loro , il solito, sornione ed intramontabile Lucio Fregona, a portarsi su fino alla cima con buon passo per poi tentare la solita discesa al fulmicotone. Sul punto piu' alto, Bamoussa transitava con un minuto di vantaggio su Zahidi e due su Fregona, mentre, dietro, Mauro Simeoni con buon ritmo teneva la posizione rispetto ad Amghit, l'altro magrebino (ma valdobbiadenese a tutti gli effetti) e Gianni Mores, arsedese già vincitore ad aprile alla Quattro Pass e in un periodo di forma ancora da completare , ma già su livelli altissimi.
La corsa femminile ha visto da subito una Manuela Moro efficacissima già in salita, a bissare lo stato di grazie che la ha portata a vincere la Valdobbiadene-Pianezze.
La lotta nelle posizioni a seguire si limitava al controllo della Zanette su una De Poi incalzata a sua volta da Nada De Franceschi.
All'arrivo in Milies, Bamoussa lanciava una volata contro il tempo, tale da abbassare il record della corsa, stabilito da Claudio Cassi nella stagione di grazia 2009. Un tempo di 52'27'' , che abbassa di sette secondi il precedente limite. Quasi due minuti dopo Mohamed zahidi guadagnava l'argento, dovendosi difendere dal perentorio rientro di Fregona, con Mauro Simeoni grande quarto e Amghit, Mores, Vettorel, Rizzotto, Geronazzo e Gamberoni a completare la top ten.
La gara femminile ha visto Manuela Moro chiudere in 1h06'52'' , al sicuro da attacchi, con Patrizia Zanette regolare seconda e lo scricciolo volante, Angela De Poi a guadagnare il 3° gradino del podio. Dietro , un nugolo di atlete arrivavano a brevi distacchi l'una dall'altra, concedendo una classifica che dalla quarta alla decima scriveva De Franceschi, Campigotto,Serafini,Frattini,Castaldo, Bello e Vizzier.
Tra i gruppi il piu' nuemeroso è risultato il Valdogroup seguito da Gs Alano, Atl. Valdobbiadene, ARGO Nordic Waking Team, Gruppo Fontigo.
Partecipanti da tre regioni, con tutto il Veneto rappresentato e stranieri naturalizzati, provenienti da Africa ed Asia, tanto per incorniciare un quadro, dipinto a colori sgargianti su una tela che la Ndar e Tornar dal Doc , firmerà nel tempo, come protagonista di un opera artistica ed emozionale della corsa.

Alexander Geronazzo (Speaker della manifestazione)

Classifiche su:


http://www.runnerspercaso.it/forum/viewtopic.php?f=19&t=6969



NB: EVENTUALI ERRORI O CORREZIONI SULLE CLASSIFICHE , ANCHE IN FUNZIONE DELLA COMBINATA DEL PIAVE VANNO SEGNALATI VIA E-MAIL al Sig. Diego Longo, all'indirizzo:

dieg.long@alice.it

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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