ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

giovedì 19 agosto 2010

"Essere Corsa" il libro dell'amico Pietro Cristini



Essere Corsa
di Pietro Cristini

Libro premiato dal CONI nell'anno 2010 e presentato tra i pretendenti ad entrare in finale al Premio Bancarella.

Lo ho letto in spiaggia e un pò a casa prima di andare in vacanza.



L'autore è un torinese di Pinerolo, con ampie esperienze legate al mondo della corsa.
Ho cercato di ricavare spazi di concentrazione adatti, poichè avevo percepito che la lettura sarebbe stata intensa.
Non è facile che un libro che parla di corsa anche attraverso numeri e spiegazioni tecniche mi attiri e mi coinvolga.
Il libro "Essere Corsa" è un ibrido, nel senso che sa parlare di meccaniche della corsa, ma sa introdurre i temi anche con l'anima di quello che io chiamo "uomo che corre".
Penso che Pietro Cristini sappia davvero dove andare a parare mentre scrive, perchè stende le proprie idee e le sue competenze in maniera precisa, efficace , estremamente competente.
Quello che ho però notato è la richiesta al lettore di dargli fiducia maggiore, rispetto a quella che lo scrivente dà a se stesso. In premessa, ma talvolta tra le righe, emerge un tratto psicologico dello scrittore, che somiglia molto a qualcuno che conosco molto bene. C'è una incertezza che non è figlia di un dubbio sulle proprie capacità o competenza, ma mira a voler arrivare oltre, più in là dell'ottimo lavoro svolto, poichè non c'è piena consapevolezza nell'enorme spessore qualitativo espresso da questo "Essere Corsa". Ovviamente sono solo considerazioni da lettore e niente più.
Non sono io un giudice abbastanza sapiente per determinare il fatto che questo sia un libro da premiare, ma se qualcuno che stà lì, nell'alto delle dirigenze olimpiche lo ha fatto, figuriamoci se nel mio piccolo non avrei potuto apprezzarlo.
A Pietro Cristini dico questo: sarebbe il caso che io potessi conoscerti personalmente, poichè so che trarrei da te, magari anche riflettendo sulla luce che vedrei nei tuoi sguardi, enormi spunti positivi.
Quello che posso dire è che non credo troverò un'altro libro con similari obiettivi, capace di attrarre la mia attenzione. Lo ho già fatto e continuerò a citarlo nei miei spazi di commento, perchè è tanto quello che si può trovare, imparare e pensare dall'Essere Corsa. Grazie all'autore, per avermene fatto dono, lo conserverò e consulterò spesso, sicuro di trarne giovamento. Mi permetto di consigliarlo al popolo che corre, che vorrebbe iniziare o che è incuriosito dalla cinquantennale esperienza in corsa di un uomo che sa esprimersi.
Alex Geronazzo


Il libro costa 14 Euro e può essere acquistato on-line quì:


http://www.uni-service.it/essere-corsa.html

E' stato recensito nel numero di maggio dalla rivista X-RUN :

ALTRE INFO INTERESSANTI IN:




http://uomochecorre.blogspot.com/2009/05/libri-essere-corsa.html

http://www.natipercorrere.it/content/view/243/51/

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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