ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

domenica 5 dicembre 2010

2^ Corsa di Babbo Natale a Pedavena. Sacchet è imprendibile, la Romano Gargarelli la spunta per un soffio...

Oggi Speaker Ufficiale alla:
2^CORSA DI BABBO NATALE (Pedavena, BELLUNO)

A Pedavena vincono Sacchet e la Romano Gargarelli. Lucio regola facilmente la concorrenza, mentre Silvia doma all'ultimo metro un'indomita Alice Perenzin!

In 920 si sono dati appuntamento a Pedavena, tutti in abito da Babbo Natale, tra di loro, anche equilibristi in monociclo.

E' stata soltanto la seconda edizione, ma già il suo trend di crescita dimostra come la formula pre-natalizia sia stata una scelta azzeccata, da parte dell'organizzazione. In sole due edizioni si è passati dalle 600 presenze del 2009, ad un oltre 30% di partenti in piu', per ledizione andata oggi in scena nella cittadina, patria della birra.
Le vette innevate, le strade ed i colli ricoperti di una coltre bianca, che ha dato un senso ancora piu' magico all'evento.
Già dalle otto della mattina, la piazza del paese iniziava a gremirsi di persone, pronte ad iscriversi o a ritirare il pettorale prenotato. Alla fine, nel lotto dei quasi mille partenti, si notavano presenze da quattro regioni diverse, quelle confinanti con il Veneto.
Tra i partecipanti anche il campione del mondo di kick boxing William Zanatta, anch'egli con la blusa ed il cappello de Santa Klaus, così come da regolamento.
I percorsi disponibili erano due, il breve di 4 km e il lungo di 10km. Se nel percorso cittadino piu' corto, le difficoltà erano minimali, il piu' intenso e lungo si è dimostrato ostico, anche per le salitelle, brevi ma intense, snodate nei saliscendi delle frazioni di Sant'Osvaldo, Teven, Travagola, Festisei, Facen e Murle.
Partenza nella piazza centrale al paese, dalla quale già si intravvedevano parte delle colline imbiancate e particolarmente attrattive, dato l'aspetto tipicamente invernale che donava loro una magìa ancora piu' intrisa di emozioni visive, rispetto al loro aspetto già normalmente molto interessante da un punto di vista paesaggistico.
L'arrivo posto nel parco della birreria Pedavena, la più antica d'Italia, era adornato a festa, con i filari di luci e ravvivato dalla presenza delle molte aziende artigiane che espongono al Mercatino di Natale.
La storia agonistica della corsa ha visto prevalere nella 4km i due atleti della sinistra Piave, Davide Isotton e Gaia Benincà, che essendo over 14 non sono stati premiati, lasciando di fatto spazio ai piu' giovani.
In campo maschile quindi al primo posto è giunto Edoardo Pizzolotto, a precedere, nell'ordine, Luca Moret, Edoardo Franceshin, Matteo Rossa ed Antony Perer. In ambito femminile , bella vittoria per Gloria Coldebella, davanti a Elena Roccon, Giulia Polloni, Martina Costa e Lucia Samarìa.
Il clou della corsa, ovvero la 10km, ha visto Lucio Sacchet, feltrino DOC, imporsi per il secondo anno consecutivo, precedendo Cristian Mione "l'etiope della sinistra Piave", Davide Dalla Palma, Ivano Marcon (già vincitore di una maratona di Firenze, negli anni 80), Stefano Riga, Andrea Tremea, Marco Broi, Livio De Paoli, Abdel Aziz Maijoubi e Luca Molin.
Tra le donne , finale al cardiopalma, con arrivo al fotofinish e Silvia Romano Gargarelli ad imporsi di meno di un secondo su Alice Perenzin, andando quindi a succedere, nell'albo d'oro, a Manuela Moro. Terzo gradino del podio per Cristina Celva, a precedere Silvia Dolif e Greta Vettorata.
Alla fine dei conti una manifestazioni andata e gestita molto bene, con una marea umana, di rosso vestita, a rallegrare le vie basse ai piedi delle vette Feltrine e poi tutti a proseguire una festa che è continuata nel meraviglioso parco della birreria di Pedavena, tra banchetti e bancarelle, leccornìe e dolcetti...Perchè si sa, Natale quando arriva...arriva!

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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