ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

venerdì 3 dicembre 2010

COMUNICATO UFFICIALE! Alex Geronazzo dice NO al razzismo nello SPORT!

FUORI IL RAZZISMO DALLO SPORT!
Come commentatore tecnico del settore corsa desidero schierarmi apertamente contro oogni forma di intolleranza che mini i valori dello sport e del mondo civile!

Da sportivo e da addetto ai lavori, desidero prendere una posizione netta, nel contesto che spiego , di seguito.

Questo è il link dove un consigliere provinciale di Padova, afferma di non essere dell'idea di finanziare piu' la maratona sel santo, poichè vincono sempre atleti neri, con ingaggi troppo alti.

http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2010/12/03/news/lega-basta-contributi-alla-maratona-di-padova-perche-vincono-sempre-i-neri-2883660

In un articolo della testata Il Gazzettino, egli dice, inoltre, di parlare a ragion veduta, poichè già organizzatore della StraMilano e della StraBelluno.
Io, come addetto ai lavori, non in quell'ambito, ma nell'atletica in generale sì, voglio metterci la faccia.
Non presenterò forse mai una manifestazione internazionale sulla grande distanza, ma non posso esimermi dal dare un parere personale.
Mi baserò su un paio di concetti. Non posso accettare che atleti di livello mondiale, ma poco importerebbe se fossero gli ultimi della graduatoria, vengono epitetati come "africani o comunque extracomunitari in mutande". Di per se il contenuto della frase non è esplicitamente razzista, ma basta avere un minimo di coscienza sportiva, prima ancora che civica, per interpretare l'intenzione che lo sia.
In un secondo momento, mi soffermo sull'affermazione per la quale in maggioranza gli atleti alla maratona patavina siano di colore. Ciò significa che non solo si parla per partito preso, ma con poca conoscenza nel merito, dato che , volendo essere pignoli, gli extracomunitari, in particolare di colre, sono una minoranza ristretta alla categoria dei top runner.
Terzo ragionamento: Quando si parla di ingaggi, bisognerebbe essere completi e precisi, quindi, se il politico in questione ritiene che gli ingaggi dei keniani o africani in genere siano troppo elevati, è chiaro che non ha una precisa idea di quanto piu' bassi siano rispetto alle richieste degli italiani da top ranking.
Non entro nel merito della StraMilano, ma per quanto mi risulta, alla StraBelluno, oltre a non elargire ingaggi, gli unici atleti non bianchi a vincere o piazzarsi, sono stati, negli anni, Said Boudalia, Aziz Majioubi e Abdoullah Bamoussa ed anche se scordassi qualcuno, non solo non sono persone che corrono sempre ad ingaggio, ma è certo che sono molto piu' signori di questo rappresentante istituzionale.
Concludo ribadendo il mio NO , secco ed imprescindibile, ad accettare che l'atletica e lo sport siano INQUINATI da razzismo o forme di intolleranza , che dovrebbero essere condannate da ogni parte ideologica e male accettate da tutto il mondo dello sport, organizzazioni ed atleti in generale in primis.

Alexander Geronazzo
(SPEAKER veneto del settore running)

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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