ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

domenica 12 febbraio 2012

Simukeka e la Ricotta, Re e Regina delle nevi, alla 11^ maratonina della Vittoria Alata

Il ruandese Jean Baptiste Simukeka vince sotto la neve la Maratonina Vittoria Alata.
Tra le donne, Giovanna Ricotta si impone a sorpresa battendo la Nyiransabimana.

La maratonina a Vittorio Veneto si è corsa sotto la neve incessante.

Tra i partenti Carolina Monaci (Nordic walking Malcesine) e Paolo Masiero (Argo Nordic walking Team) che hanno testato la mezza maratona in tecnica camminata nordica.


Alla fine si è svolta, nonostante una neve persistente dalla prima mattina, nel suo scendere copiosa.
Alle nove e mezza da Piazza del Popolo sono partiti in 400, piu' uno sparuto gruppetto che ha partecipato alla dieci chilometri non competitiva.
Gara dal ritmo non elevato, come era evidentemente da attendersi date le condizioni di un percorso, pur in sicurezza nel suo essere lievemente innevato.
Una edizione da tregenda con temperature bassissime che ha messo a dura prova i singoli partecipanti.
Gara al maschile che ha visto sin dall'inizio una fuga importante partire dal primo chilometro, con Simukeka (Orecchiella Garfagnana) a portarsi dietro il giovane keniano Hosei Kisorio (Atletica castello). Dopo i primi cinque chilometri, da dietro ha cercato di rinvenire il trentino Giancarlo Simion (Silca Ultralite) che si è ricongiunto ed ha tentato l'attacco proprio prima della metà gara, transitando con qualche metro di vantaggio al nono chilometro, sulla coppia africana.
Il tentativo è stato subito rintuzzato , con Simukeka che ne ha approfittato per rilanciare una azione che ha lasciato sul posto l'italiano, provocando anche un allungo su Kisorio.
Ad un ritmo medio di 3'15'' al km, il ruandese andava a chiudere da vincitore la gara con il tempo di 1.08.14 , precedendo di circa venti secondi il piu' diretto inseguitore , Kisorio appunto.
Terza posizione per Peter Bii e quarto l'altro keniano Daniel Ngeno. Al quinto posto il muscolare Fabio Bernardi, pronto ad approfittare del calo di Simon (6°), nel finale.
In ambito femminile la maratonina ha vissuto i primi 15 km in monotonia, con la ruandese Angelina Nyiransabimana sempre davanti, ma poi, verso il 16° km la sorniona Giovanna Ricotta  dopo essere stata alle calcagna dell'avversaria, seguendola a vista, si è ricongiunta all'atleta di colore ed ha cercato un allungo poi rivelatosi vincente. Al primo posto quindi la portacolori della Salcus che ha preceduto, in un tempo di  (1.21.08), la piu' quotata avversaria "colored" ed alle loro spalle la giovane promettente Silvia Serafini.
Risultati cronometrici modesti ma alla fine gara da ricordare tra le piu' suggestive.

Le classifiche complete:

> http://www.tds-live.com/ns/index.jsp?login=&password=&is_domenica=0&nextRaceId=&dpbib=&dpcat=&dpsex=&servizio=000&pageType=1&locale=1040&id=4608

1 commento:

  1. bravo alex ..ho preferito rimanere a casa per non rischiare ..ho fatto un bel allenamento un bel giro VAS-SEGUSINO-FENER-ALANO-SCHEVENIN-QUERO-SANTAMARIA-VAS tot 23km in 1h21' passando la mezza in 1h11'50'' !!!!

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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