ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

domenica 4 marzo 2012

23° chilometro, Ponte della Priula.. bolgia alla 9^Trevisomarathon

9^ Trevisomarathon
23° chilometro
Bolgia al Ponte della Priula



Sono passate da poco le cinque, Moreno scalda il furgone e si carica l'impianto. Oggi la nostra missione è animare Ponte della Priula, luogo sacro alla Patria col fiume Piave e il ponte stesso come cornice della storia e della corsa.
Sono le sei, finito di caricare si va.
Quando partiamo la pioggia annuncia un giorno difficile , eh sì perchè l'attrezzatura tecnica è incompatibile con l'acqua e coprire è sempre un dilemma da risolvere; i sacchi di plastica sulle casse incupiscono l'audio e noi odiamo acoltarci incupiti nell'aere.
C'è silenzio e pace attorno...è necessario romperlo in fretta.
Brevemente prendo contatto con "la Laura" di Radio Dee jay, chissà...La fortuna aiuta gli audaci e come altre volte alle sette e trenta la segreteria del supernetwork ci contatta.
Perfetto, Chiara di dà appuntamento alle nove!
Siamo ormai live da Ponte della Priula. Quattro casse in linea, un nuovo radiomicrofono e i lavoranti che, attorno, allestiscono le transenne adornate con gli striscioni degli sponsor. L'osteria Ciccheteria ci darà elettricità e noi fremiamo perchè abbiamo bisogno che l'audio sia perfetto.
Ore 8.30 , si va in diretta su Radio Dee Jay. Giusto tre minuti "volati" e "la Laura" a sottolineare: . Orgoglio nostrano cavalcante e carica a mille.
Inizia ad arrivare la gente e alle nove la musica va...Copriamo in linea quasi un chilometro e mezzo, dico uno e mezzo, fatti non pugnette...
Moreno è alla console e ci accorgiamo che il nostro lettore audio non emette bassi...Eh no cappio, non oggi caspita!!!Imprecazioni colorite e cambio strumento, con mini lettore cd e siamo pronti...Sul doctor sound claudicante carichiamo "Jump" in attesa.
Si va avanti, attorno ormai diverse migliaia di persone...
In breve passa la 4^ Rollermarathon, i cicloni, le hand bike. La gente richiama e risponde agli inviti. E' un tripudio di applausi e voci, è una festa...
Pazientate genti...pazientate...
Ore 10.50 gli aerei storici sorvolano e ormai ho le prime notizie via radio. Sono davanti in due, Businei e Chemchir , ma dietro, al decimo Boudalia e Karlsson paiono attendere. Non ho notizie di Kwalia ma poi al passaggio lo vedrò con i battistrada...
Si comincia e passano in tre, ma Businei è lepre designata, sappiamo che si fermerà. Informo il pubblico che dietro anche Boudalia è una lepre, ma quando passerà, lui atleta ormai locale dall'indubbio carisma con una schiettezza che ci piace da matti, noi dovremo essere pronti a fargli sentire quanto sia alto il tifo per l'italiano piu' in forma.
Così è, passa Said con l'islandese Karlsson, presentato con i degni crismi, ma Boudalia è un amico e lì si cela l'intoppo del non poter non essere tifoso...Il publico aizzato agita le transenne ed urla "forza Said", e lui risponde perchè ha capito...
Dietro tardano è una maratona con stacchi temporali inconsueti, ma iniziano ad arrivare e via via prendo il centro della carreggiata e si va avanti...
E' un continuo chiamare e rispondere è una rincorsa al giusto incitamento, è un invito a battere il cinque!!!
Ad un certo punto mi compare un calice di prosecco nelle mani ed in lontananza si scorge un nuovo drappello...Lo offro a chi ha il coraggio...Si fermano in due e fanno a mezzo...Bevono di gusto il nettare della Marca gioiosa.
Poi il momento...
Palloncini arancio avanzano, io oggi dedico la mia presenza a loro...
Pochi passi ancora e sono a a vista...Il volume sale progressivo...Nove nomi decine di mercurini attorno alle loro carrozzine. Sono gli amici di Diego. Jump è alta nell'aria di Ponte della Priula...
L'apoteosi del pubblico, la gioia degli amici trasportanti e di chi li spinge è oltre...davvero oltre...Una bolgia al 23°...
Mi ritiro qualche secondo nel gazebo...Me l'avete fatta "amici di Diego". Quanta e quanto grande questa incancellabile emozione...
Chiudo quì con alcuni ricordi finali:


...la seconda comitiva di disabili in carrozzina, Team unitalsi-playlife... qualche metro in corsa con loro in maglia azzurra e ancora Jump e gioia in volto reciprocamente sentita e vispa!
...il ladro inseguito dal gendarme...lo avrà preso?
...Il signore indomito coi baffoni bianchi, tal Adriano fermo lì ad ascoltare le cacchiate dello speaker...
...le bariste di fronte e quelle della Ciccheteria, con ovviamente l'oste, tutti gentili e coinvolti.
...nel momento centrale guardo e vedo direi cinquemila persone attorno.


Mi volevano al traguardo, ho scelto di attendere tutti voi, da Businei a Miomir Savic, testa e coda di una corsa che è molto di piu'.

.... senza di voi, amici della corsa, io.... una voce persa nel nulla.

Vi stimo.

Lo speaker di strada!

PS: chi ha vinto? I tempi? Li trovate quì:

http://www.tds-live.com/ns/index.jsp?login&password&is_domenica=0&nextRaceId&dpbib&dpcat&dpsex&pageType=1&id=4378&servizio=000&locale=1040

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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