ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

domenica 13 gennaio 2013

Claudio Cassi e Maria Grazia Roberti vincono la 3^ CiaspDolomitica


La CiaspDolomitica per 550!

Erano così in tanti alla partenza della terza edizione della CiaspDolomitica. Persino dal Wisconsin, Stati Uniti. 
Il vento caldo "Foehn" aveva, tra giovedì e venerdì, sciolto gran parte della neve sui percorsi di Padola di Comelico, costringendo gli organizzatori ad una soluzione alternativa.
Ma se a volte l'alternativa è un rincalzo povero, in questo caso, Danta di Cadore si è rivelata soluzione splendida ed il Dio Winter ha fatto anche nevicare, giusto in tempo per partire e fino al momento degli arrivi. Percorsi lievemente piu' corti del previsto, ma tanta gente, tanto divertimento ed ottimo agonismo.
Si è corso ai 1400 metri di altitudine di Danta di Cadore, nel suggestivo scenario delle Torbiere, un insieme di biotopi tutelati dalla Comunità Europea. 
Dal punto di  vista della tenzone sulle ciaspole, è stato Claudio Cassi ad affermarsi, non senza fatica, grazie alla gara di attacco condotta dal secondo arrivato, mai domo, Filippo Barizza. Sul terzo gradino del podio il sempreverde Antonio Molinari, il trentino che tanto ha vinto nella cosa off road.
In campo femminile, la classe della portacolori del GS Forestale, Maria Grazia Roberti, ha vinto regolando la trentina Mirella Bergamo, che aveva vinto le due precedenti edizioni. A completare il podio, Sabrina Bampi.
C'erano iscritti anche da oltre Italia, citando il Camerun , il Messico e gli iscritti provenienti da piu' lontano dagli Stati Uniti (Wisconsin).
Una cronaca per me bellissima, in una sorta di giardino fatato , dipinto di bianco. Un'organizzazione completa, competente, accogliente.
Insomma , una due giorni cadorino comelicense , da cornice.
Ho visto tanta gente divertita , bambini, famiglie, animali domestici...La neve scendeva ed a terra era compatta, corposa...tanta.
Cos'altro dire? 
Non aggiungo altro, le emozioni provate parlano dentro di me.
Chi non ci è venuto, programmi di essere alla CiaspDolomitica 2014.

LE CLASSIFICHE: (clicca a destra della freccia)

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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