ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

domenica 7 luglio 2013

Clamoroso a Pederobba! Ayaad batte tutti!

Così avrebbe detto un famoso radiocronista...

Amghit Ayaad attacca in salita e batte il mito.
Tattica di gara perfetta. La scelta di andar via in salita, per provare a battere i piu' forti, è vincente.

Combinata del Piave a Lucio Fregona e Manuela Moro.

E' successo...In cronaca pronosticavo Ayaad come outsider e citavo Vettorel e Fregona quali favoriti d'obbligo.
Molta gente a Pederobba per la 28^ Passeggiata al Fresco e alla 5^ Corsa del Monfenera a non disattendere la grande tradizione della podistica ai piedi del colle da cui prende nome.
Sul traguardo ai passeggiatori ho ripetuto piu' vole l'augurio di "Conservar caro l'ermo colle..." oggi baciato da un sole caldo e da una brezza piacevole che pizzicava e carezzava la pelle, allo stesso tempo.
Al via , dopo le partenze libere, dalle 8, della marcia Fiasp, una gara dai buonissimi contenuti tecnici.
Lucio Fregona, leterno "signore delle cime" e Giacome Vettorel sembrano in forma, mentre medito sulla presenza del passista Ivan Basso e quasi emargino dalla lotta virtuale al podio, l'italo magrebino Ayaad. C'è tra loro un Simone Zanella in buono stato di forma, ho certezza che farà bene.
Manuela Moro troverà sui sentieri la concorrenza di Silvia Rampazzo, tra le altre motivi di interesse diversi e un terzo gradino del podio che sembra difficile da scrivere a priori.
Si parte con un giro di Villa Conti Onigo, in mezzo al nuovo oliveto, e il gruppo compatto sembra voler inseguire un ritmo che pare voler dettare Fregona.
Poi spariscono nel bosco. Solo la radio a farci da compagni nel cercar dati da dichiarare al buon pubblico.
Al primo intermedio, metà salita pare vedere una certa compattezza ma fanno pensare i primi due transiti in leggero vantaggio.
Ivan Basso passerà primo sul GPM a 750m slm, dopo una salità di 5km ed un dislivello di quasi 600 metri , positivo.
Con lui, c'è Ayaad. A meno di un minuto passa la coppia Vettorel e Fregona, mentre distaccato è quinto Zanella.
Il punto piu' alto vede la Moro in testa ma il margine sulla Rampazzo è breve e Manuela in discesa potrebbe dover rintuzzare l'attacco di Silvia. sarà infatti così, ma la seconda sarà messa in condizioni di non nuocere da una caduta senza conseguenze, se non nei distacchi.
Mi spingo nel commento , pronosticando un Fregona in discesa libera, come di sua maestria, il margine dei battistrada non è grande e credo che li prenderà...
Invece appaiono sopra l'ex ospedale. in due, appaiati, in spinta eccezionale sull'ultima discesa.
Laddove termina l'asfalto, ai 200 metri, Ayaad scala all'interno ed aumenta , allungando di qualche metro su Ivan Basso che, ottimo secondo, non può nulla.
E' successo! Clamoroso a Pederobba, il Re delle prime 4 edizioni è spodestato, Fregona chiuderà con un minuto di svantaggio.
I primi due hanno indovinato la tattica. Vettorel, mentre ne parlo chiude quarto e Simone Zanella ottimo quinto.
Tra le donne vince la Moro, seconda la Rampazzo e terza l'ultratrailer reduce dalla LUT , Cristiana Follador.
Classifiche complete saranno riportate da www.cronovenezia.it .
Era l'ultima tappa della Combinata del Piave (Valdobbiadene-Pianezze, Ndar e Tornar dal Doc, Corsa del Monfenera) che ha visto i seguenti podi:
MASCHILE: Lucio Fregona-Amghit Ayaad-Simone Zanella
FEMMINILE: Manuela Moro-Laura Bello-Romina Signori

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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