ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

domenica 8 febbraio 2015

Ventuno del Cima a Kimeli e Giordano !

Laura Giordano spettacolare a Conegliano!
Atletica Silca alle stelle al femminile.
Vittoria maschile per Hosea Kisorio Kimeli

In duemila affollano Piazza Cima 
tra gara internazionale e stracittadina

Il keniano Hosea Kisorio Kimeli (ATL. VIRTUS CR LUCCA  ) attacca al 17° chilometro e si invola verso una vittoria non facile, tallonato dal connazionale Bernard Chumba Kipsang ( ATLETICA FUTURA A.S.D.), unico a tentare di resistere e secondo al traguardo. Piu' staccato, a completare la tripletta africana , giunge Daniel Kipkirui Ngeno (ASD 'VINI FANTINI' ) .
Il vincitore sigla un buon tempo di 1.04.34 , che ne avvalora la prova su un tracciato tecnico e con avversari non facili da sbaragliare.
Dietro ai neri d'Africa , concludono i magrebini Ahmed Nasef e Jaouan Zain.
Tra gli italiani , sesto assoluto il palermitano Filippo Lo Piccolo , al quale augurare un buon rientro all'attività agonistica è d'obbligo, giacché la sfortuna gli è stata compagna fedele ed indesiderata nelle passate due stagioni. 
Un Lo Piccolo stremato ma felice per essere riuscito a trovare motivazione e grinta, nella sfida azzurra con Iommi , atleta liventino , autentico mastino in gara ed ottimamente settimo. 
Lorenzo De Conto , Giuseppe Di Stefano e Franco Zanardo completano la top ten maschile. 
Nella gara femminile, la keniana, vincitrice uscente Eunice Chebet lascia inizialmente l'iniziativa a Laura Giordano e Giovanna Ricotta , ma già al sesto chilometro , passa a condurre. Dietro , la bellunese Paola Dal Mas cerca di rimanere incollata al "treno" per il podio.
La Chebet sembra poter nuovamente vincere a Conegliano, ma sul traguardo di Piazza Cima, arriva per prima lei, pesarese dell'Atletica Silca , capace di riprendere la ragazza africana e spezzarne le ambizioni, fermando il cronometro ad 1 ora 18 minuti ed otto secondi, buon preludio alla Maratona di Treviso che verrà. Giovanna Ricotta completa il podio, con Paola Dal Mas e Paloma Morano Salado al quinto posto. 
Un grande successo di numeri e pubblico per questa terza edizione della Ventuno del Cima.
Per me una bella collaborazione con la speaker romagnola Silvia Riccò.
Grande organizzazione e tutto in archivio, come fosse quadro con cornice d'oro.

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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