ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

domenica 29 marzo 2015

Record di Rono alla Belluno Feltre Run

Julius Kipngetich Rono : 1.33.27
Il keniano batte il connazionale Ngeno 
ed il fenomeno master Boudalia è terzo
Jiulius Kipngetich Rono ( KENIA) - Foto di Settimo Rizzotto
 Cade il record della Belluno Feltre Run

La marocchina Hanane Janat vince tra le donne

Hanane Janat ( MAROCCO) Foto S.Rizzotto
Si è capito sin dalle prime battute che sarebbe stata una giornata dai ritmi superlativi alla Belluno Feltre , data l'andatura impressa dai due keniani , Julius Rono e Daniel Kipkirui Ngeno.
Certo, forse i due africani non si aspettavano il terzo, scomodissimo, impertinente avversario di casa.
Said Boudalia , si è messo lì, costringendo a passare alla mezza maratona sotto l'ora e cinque minuti, ma sino al ventesimo chilometro era proprio tutti e tre insieme.
Ottima anche la prova di Liberato Pellecchia , portacolori dell'Areonautica , azzurro a Zurigo, che ha cercato di tenere il ritmo forsennato dei primi tre, facendo gara di inseguimento , solitario, con altri due inseguitori di valore assoluto come Goffi e Mokraji.
Piu' dietro , Fabio Bernardi, Lo Piccolo, Calcaterra, Abdelkader Oualid , Virgis e Iommi si davano battaglia e cambi di posizione, in mezzo ad una bella cornice di pubblico.
Proprio la presenza del tre volte campione del mondo della 100km , Giorgio Calcaterra , "ero" e "mito" normale , è stata grande motivo di interesse , grazie anche al silenzioso carisma di questo atleta dal valore sportivo e personale immenso.
Podio Femminile - Foto S.Rizzotto-
Nella gara femminile è partita subito forte, Hanane Janat , ma Claudia Gelsomino ha cercato di tener il ritmo , per quanto possibile, conducendo una gara a sua volta di elevato valore, tallonata, poi raggiunta ed infine fuggitiva rispetto a Francesca Iachemet e Paola Dal Mas, quest'ultima , come Boudalia, autentica idolo di casa.
Podio Maschile -Foto S.Rizzotto-
Giorgio Calcaterra -foto S.Rizzotto-
L'attacco decisivo in campo maschile, dopo un allungo parziale alla mezza, i keniani hanno potuto sfoderarlo attorno al 22° km , stuzzicandosi a vicenda , fino alla fine della salita del Casonetto.
Lì, il giovane Rono ha rotto gli indugi, producendo un cambio che gli ha dato quella trentina di metri da conservare e portare fino alla Feltre storica, dove si è prodotto in ulteriore allungo, chiudendo sotto il precedente record della gara, del marocchino El Barouki, di quasi due minuti, in 1.33.27, tempo che sarà realmente molto difficile da ritoccare in futuro.
Tra le donne il trionfo della magrebina Hanane Janat è statoseguito da una bella lotta per il podio che la campionessa italiana di maratona Claudia Gelsomino ha suggellato con un secondo posto, mentre Francesca Iachemet terza ha preceduto una Paola Dal mas, che ha fatto una gran gara, di cuore, in mezzo ala sua gente, nonostante imperfette condizioni fisiche. Al quinto posto Mirella Bergamo precedeva Ilaria Gurini in crescita costante.
A Campogiorgio un pubblico numerosissimo ha accolto dapprima Rono , seguito da Ngeno e Boudalia in un tripudio di applausi , ma poi, sino alla gran parte degli arrivi è rimasto ad accogliere tutti gli atleti.
Tra le staffette hanno trionfato Lucio Sacchet, Luca Cagnati e Federico Polesana.
Tanti i partecipanti alla Cicloturistica ed al nordic walking e moltissimi alla non competitiva "Con il cuore tra le mani". Le magliette sono state esaurite in quest'ultimo caso ben prima della fine delle iscrizioni.
Significativi gli arrivi dei ragazzi diversamente abili, " Gli amici di Diego" e PortaAperta" , ma in particolar modo, grande affetto della gente all'arrivo di Johnny Schievenin, in corsa , scortato in bicicletta dai suoi atleti, per raccogliere fondi da destinare all'acquisto di "Lena" , la casa che Luana Gorza, ha descritto nel suo libro, Storia del Tempo inutile e che è stata costruita per farne un film che uscirà a breve. "Lena" sarà poi spostata a Mel, al Campo di atletica.
Alla resa dei conti, gran due giorni di sport.


2 commenti:

  1. Ciao Alex, come al solito sei stato superlativo, e darti il 5 all'arrivo una soddisfazione. ti saluto ed alla prossima.
    Luca Emanuele

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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