ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

martedì 31 ottobre 2017

Trail del Gevero 2017 . I TOP

Trail del Gevero 2017 

Fulvio Dapit e Cristiana Follador guidano il gruppo dei favoriti .


Alla vigilia dell'edizione 2017 a Cison di Valmarino , sulla distanza regina dei 46 km , sono veramente molti i nomi da segnalare , con i favori del pronostico e degni di citazione per motivi di evidente blasone .

Fulvio Dapit , atleta bolzanino di Vipiteno, tra i piu' titolati italiani delle corse off road dislivellate , sarà ai nastri di partenza , rivestendo un ruolo di favorito, che certamente dovrà difendere da molteplici attacchi.
Partiamo da uno che forse non sarà in classifica tra i primissimi, ma è certo un personaggio epico, uno di quelli che se l'Odissea fosse ancora da scrivere, come minimo sarebbe a fianco di Ulisse a sbeffeggiare Polifemo. E' il Re Daniele Cesconetto, uomo capace di 62 maratone in 62 giorni, sul tapis roulant, record da world guinness.
Ivan Geronazzo non ha bisogno di essere presentato, uno che ha vestito la maglia azzurra e che in questo periodo sta bene e che può diventare aspro come un pompelmo acerbo per ogni avversario.
Fabio Granzotto , il bimbo di Comnemara , quando lo portarono prematuramente ad un mondiale, sta tornando con intelligente gradualità su livelli interessanti ed a fine stagione potrebbe anche tentare di sparare tutta la polvere che ha in corpo e fare un gran colpaccio.
Nicola Bassi , se in forma , è uno dei talenti pu' fulgidi del trail azzurro e può essere una buona alternativa. Un ciclone, anzi da quest'anno un Tornado!
Luciano Meneghel ha dalla sua un acume tattico di difficile emulazione, forse nemmeno Archimede Pitagorico sapeva far così bene i suoi calcoli. Uno su cui puntare ed andare sul sicuro. Ha i numeri !
Mirko Miotto è lì, sulla porta dell'azzurro, tra una performance da imprendibile e qualche sfortuna d'annata, ma come il buon Prosecco , col tempo sarà e già è in buona fase avanzata, un uomo dalle aspettative frizzanti e con la certezza di avere grinta e potenza.
Cristian Modena , il trentino di Mori, è un altro di quei cavalli di razza che hanno l'agonismo tatuato a pelle e non sarebbe impossibile vederlo trionfare su un traguardo in cui, sulla mezza distanza ha già messo il suo sigillo.
Enzo Romeri è lì, a studiare bene ogni avversario, cosciente di essere fortissimo in salita ed abilissimo anche sui terreni discendenti. L'atleta di Fai della Paganella è in buona forma e sicuramente può mirare il podio, se non anche di piu'.
Ivan Zufferli è uomo da distanze mega. Il poliziotto del Friuli Venezia Giulia, in carriera ha domato montagne e rocce , ma anche terreni di cui non si vedeva la fine, come il deserto dell'Oman.
Lo contraddistingue un fare da gladiatore ed una tenacia irripetibile.
In campo femminile l'azzurra Cristiana Follador torna dove già è stata capace di vincere. La graziosa valdobbiadenese ha ormai un palmares di grandissima levatura e si presenta con i favori del pronostico in un nugolo di contendenti che scalpitano.
La vicentina Alessandra Boifava , concreta e capace di costanti piazzamenti è un nome di assoluto rilievo. Non concede molti riferimenti alle avversarie ed è sempre sul pezzo.
Federica Iachelini arriva a Cison dopo la vittoria alla Stivo On The Rock , in uno stato di grazia assoluto che lo colloca assolutamente nell'Olimpo delle possibili vincitrici.
Patrizia Manchera è un'altra di quelle atlete, come Meneghel al maschile, pregna di acume tattico e saggezza che mescolate alla preparazione ed all'indubbia fisicità fanno sì che da lei ci si possa attendere davvero tanto.
Tina Sbrissa, la padovana, è ormai trasferita nelle distanze medio lunghe e da quando c'è, non ne sbaglia una. Ricordiamoci il suo nome sin da ora.
Elisabetta Mazzocco : sette podi in otto gare importanti nel 2017 , con la vittoria prestigiosa al Trail degli Eroi. Poco da agginguere. Il resto lo dirà lei, possiamo starne certi.
Martina Volpato...Vorremmo mica scordarla ? No di certo. E' presente e può ben figurare.
Idem Irene Zamboni.
E per la 21 ? Bastano questi nomi ? Nani, Barattin, Baldessari, Serafini, Dell'Osta...
E poi c'è ancora tempo.
Guardate i volantini e scegliete. Il tempo però passa in fretta!

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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