ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

giovedì 29 aprile 2010

15^ VALDOBBIADENE-PIANEZZE, Presentazione ufficiale

Con Renato Baratto (Presidente Valdogroup)
Con il sindaco di Valdobbiadene Bernardino Zambon
Con i grandi capi...da sinistra Baratto, Vanzin, Guerra




Questa sera sono rientrato al commento, facendolo in una occasione davvero speciale.
Alla presenza di un pubblico numeroso, con numerose autorità e la carta stampata, assieme alla TV, si è svolta la presentazione ufficiale della 15^ Edizione della Cronoscalata Valdobbiadene Pianezze.
La data, spostata di una settimana rispetto al solito, sarà il 16 maggio, con la consueta partenza da Piazza Marconi , salendo gli oltre 800metri di dislivello, in circa 6 km, prima di approdare a Pianezze.
Sono intervenuti, i rappresentanti dei comuni di Vidor e Segusiono, legati a rapporti di vicinanza e collaborazione storica, per quanto riguarda il primo, mentre per la parte segusinese, la vice sindaco Serafini ha voluto ringraziare le due organizzazioni, Valdo/Pianezze e N'dar e Tornar dal Doc, per la seconda edizione della Combinata del Piave, riprogrammata anche nel 2010, dopo l'esordio positivo del 2009 che vide coinvolta anche la campo-SanDaniele-Campo, con vittorie, nel mini circuito, di Giacomo Vettorel e Martina Brustolon.
Intervento interessante di Oddone Tubia, presidente della Fidal Treviso, che ha chiesto ufficialmente agli organizzatori, la disponibilità affinchè la cronoscalata più conosciuta nel Veneto, sia presto campionato Regionale di Corsa in Montagna.
Tra il pubblico alti gradi del Corpo Forestale dello Stato, hanno degnamente rappresentato e richiamato la figura di quel Lucio Fregona, che vestendo la maglia del GS Forestale, stabilì, nel 1996, anno in cui fu Campione mondiale, il record della salita, in 32'07", mettendosi alle spalle campioni del calibro di Dino Tadello e Maurizio De Zolt ( che vestiva ancora la maglia azzurra di fondo). Più volte citato, il campionissimo di Monfumo è leader incontrastato come numero di vittorie nella gara, avendo conquistato oltre 2/3 delle edizioni.
Nel ripercorrere tappe e storia della cronoscalata , Renato Baratto, presidente del Valdogroup e membro dell'organizzazione, ha sottolineato la valenza anche sociale di un evento che da sempre devolve a scopo benefico, buona parte dei proventi, rivelando anche l'obiettivo di far vivere e promuovere una montagna, che io mi sono permesso di definire come "una finestra nel cielo, che guarda il mare".
Svelato anche il ricco pacco gara, in cui si troveranno una bottiglia del miglior "Col Vetoraz", una maglia polo stilizzata, una confezione di pasta Zara, azienda già fornitore della nazionale di calcio italiana.
Intervento conclusivo di un emozionatissimo sindaco di Valdobbiadene, suo malgrado poi coinvolto da qualcuno, che gli ha estorto la promessa di partire con uno dei pettorali più bassi, tra i primi, andando poi ad attendere i suoi ospiti sulla cima.
Bella cornice, quella delle scuole di Santo Stefano, ove è ubicata la mostra del cartizze e ove l'azienda Col Vetoraz, principale sponsor dell'evento e realtà pluripremiata in Vinitaly e non solo, ha fatto gli onori di casa, ricevendo al meglio i numerosi ospiti.
Per me una bella emozione, che già lo scorso anno vissi, in sostituzione dello speaker storico, titolare del microfono e grande maestro del commento Aldo Masi, per fare la cronaca della gara vinta da Cassi e dalla Brustolon.
Nel 2009 confidai ad un amico che avrei fatto di tutto per essere lo speaker della Valdobbiadene-Pianezze, alla quale mi lega un particolare rapporto con il percorso ma soprattutto con le persone. Oggi posso dire che l'emozione di rientrare in corsa, nel mio ruolo, in una occasione così importante, mi rende particolarmente orgoglioso e sono certo che potrò presentare una 15^ grandissima, nuova edizione.

Alexander Geronazzo

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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