ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

sabato 10 ottobre 2009

Il Corridor di mezza via


Il Corridor di mezza via
"Monologo sentimentale d'un podista tra le montagne"


Sabato 31 ottobre alle ore 20.45

Valle di Schievenin , Quero (BELLUNO)

Rappresentazione sotto le stelle, al chiarore ed al calor del solo fuoco che arde....

Spettacolo liberamente tratto da:



IL CORRIDORE DI MEZZA VIA
Il romanzo web di Alexander Geronazzo


La straordinaria interpretazione di Franziskus Vendrame,
Regista, Attore, Cabarettista, Ultratrailer

Le sonorità magiche della "Radar Band"

La mostra visiva della PhotoArtist italo-anglo-norvegese , Maria Elisabetta Bellini


Organizzazione a cura di Associazione ProSchievenin,
con caldarroste, vin brulè, dolcetti e scherzetti...


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Anticipazioni, tratte dalla versione teatrale del Vendrame:


...sdraiata sopra la stuoia in vimini, la mia Gian prende il sole..Pare ieri che pensavo al '71, seduto sui gradini di Piazza Marconi…

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La piccola terrazza in legno diviene ogni sera uno spazio di meditazione, quasi sempre nell'intimità di noi due soli, perché qui la gente ti schiva, con lo sguardo di chi non dà confidenza, finchè non è sicura che sei venuto per amare la sua terra.

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Lì davanti un paio di magrebini affiancati da alcuni dei più noti specialisti della corsa montana locale… Tra me e me pensavo a quale potesse essere l’emozione di chi corre per la vittoria, in uno scenario che meriterebbe la visione rallentata.

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Un'ampia valle solcata dallo scorrere nervoso del torrente, al di là dell'argine, di fronte a noi, un colle d'un verde scuro intensissimo.
Inerpicate sul pendio, piccole case formavano minuscole borgate, sullo sfondo le vette dolomitiche annebbiate.

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Man mano che andavo avanti, tra semicurve in sequenza e saliscendi brevi ed intensi, mi sentivo quasi invadere da un senso di quiete. Correvo meditando sul nulla.
.....

Decine d'anni prima era stata sconsacrata l'antica chiesetta, ormai ridotta ad un cumulo di macerie, la chiesetta di San Daniele, divenuta negli anni 50/60, anche ricovero per gli animali di Franz, il burlone del tempo, gigantesco nell'immagine, ma modestissimo nei contenuti.

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Il secondo guado, con la cascata a due metri dai miei piedi.

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...su quella antica traccia di Caludia Augusta, le gambe, provate, il passo rapido ed il collo costantemente a giro

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Ora a voi, io , Franziskus, I Radar, Maria, la valle incantata e Venanzio Pini...

Vi aspettiamo,

con una sorpresa musicale post spettacolo.

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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