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giovedì 22 ottobre 2009

Maria Elisabetta Bellini: SCATTI & SCRITTI


L'artista italo anglo norvegese, emiliana di residenza, sarà in trasferta nel bellunese ed esporrà a Campo le sue opere, allestendo la mostra Scatti & Scritti al Circolo ACLI della frazione alanese.

Come era da tempo programmato, la brava e bella "mariainglese", sarà da noi per lo spettacolo teatrale "Il corridore di mezza via", del quale è parte integrante, in quanto esporrà a margine della rappresentazione durante la serata, per poi allestire definitivamente la mostra che sarà, come detto al circolo ACLI, in pianta stabile, dal 1 al 15 novembre.


Maria Elisabetta Bellini è un'artista visiva di padre italiano e madre norvegese, ma di formazione culturale anglosassone. Oltre che essere una artista affermata nel suo campo, è un membro dell'organizzazione dell'ultratrail podistico "The Abbots Way" (La via degli abati), che ha una lunghezza di 125 km e oltre 5000 metri di dislivello totale, disputati tra Pontremoli, in provincia di Massa Carrara in Toscana quindi, (città d'arte celebre per il teatro della Rosa, prima sede del premio letterario "Bancarella" oltre che per il castello del Piagnaro), Bardi in provincia di Parma (antico borgo con la caratteristica fortezza resa famosa dalla accertata presenza dei fantasmi di Moroello e Soleste, reggenti d'epoca passata, amanti e sposi uniti dalla malasorte amorosa) e Bobbio (sede dell'antica Abazia e del Ponte Gobbo o Ponte Vecchio , sul quale Annibale sconfisse i romani).

SIETE INVITATI A VISITARE LA MOSTRA

Ah, dimenticavo, la parte scritta della mostra è ispirata ai testi del mio primo libro in versi "DiVerso...InVerso", mentre la parte fotografica è opera della emiliana Simona Oddi.
Come detto la fusione artistica è frutto dell'ispirazione di Maria Bellini.

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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