ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

sabato 24 ottobre 2009

...a chi non crede in me! Una serata indimenticabile!

...Quella di questa sera è una di quelle esperienze di vita, che ti entrano dentro, nello spazio di qualche ora, per poi fermarsi nella mente per il resto dell'esistenza.Certo, a qualcuno sembrerà retorica, ma in fondo l'opinione altrui merita rispetto fin dove inizia il limite della privata interiorità e quindi ci deve curare di essa in giusta misura.Oggi, 23 ottobre, un venerdì sera, la Radar band, l'attore Franziskus Vendrame, l'addetto luci Mauro e l'aiutante Fabio (entrambi attori delle Farine Fossili), si sono ritrovati e riuniti in quello spazio piccolo, disordinato, ma confortevole che è il palco del teatro di Campo, per l'ultima prova generale de "Il corridore di mezza via". Io ho ufficialmente rinunciato a recitare una parte nella messa in scena, poichè mi sono sentito inadeguato e poco capace nei panni dell'interprete di se stesso e ho preferito che sia l'attore , in un cambio di tono, fantasiosamente limato con l'ausilio di un qualcosa che non svelo, a fare le mie veci...Io sarò presentatore in una breve introduzione e forse canterò a fine serata, giusto per la compagnia, quando il sipario sull'opera sarà calato.Sì, una presenza marginale, volutamente tale, anche per dare un significato diverso al mio io, talvolta visto, intravisto o magari male interpretato come egocentricamente ingombrante.Ho ascoltato parole e musica con l'attenzione di chi si gusta qualcosa che, da suo, diviene di tutti.Ne è emerso un quadro inaspettato, forse più intenso di quanto potessi credere. Il lavoro di regìa, elaborazione e recitazione dell'attore Vendrame, cala chi ascolta, nella parte del protagonista, facendo sì che si venga trasportati dal testo, immaginando, anzi vedendo, una storia raccontata con l'effetto del reale nella testa, davanti agli occhi. Sembra di guardare un film ma si sta semplicemente ascoltando una storia. I testi scelti dai Radar e poi contestualizzati in lavoro d'assieme con il regista, sono celebri ma anche sconosciuti, dalle sonorità chiare sino a musiche occulte, quanto sempre emozionanti. L'utilizzo di strumenti particolari, figli della tradizione, più che di una cover band, rende tutto armonioso e magicamente coinvolgente. In mezzo, anche nuove composizioni, create ad hoc, che danno il senso della bravura dei singoli musicisti, degni di grandi assoli, come di autentiche composizioni originali, che esaltano la musica di nicchia, fatta da sconosciuti, con risultati all'altezza del professionismo.Ho voluto farlo in anticipo e di persona, prescindendo dall'esito e dal risultato finale che nadrà o sarà andato in scena...Cosa? Ringraziarli tutti,perchè un testo come il mio rivisto in questa chiave artistica, prende una forma ed assume un merito, del quale forse non son degno e del quale senz'altro devo dare atto e gratitudine a loro maestà, gli artisti.Conserverò sempre il ricordo di questa prova generale di spettacolo, come una delle più belle serate tra amici che abbia mai vissuto o che vivrò da quì al domani. Il ringraziamento in anticipo vale anche una dedica anticipata, proprio in un periodo in cui mi sono fatto convinto di alcuni aspetti del mio vivere da solo e in compagnia.Dedico "Il corridore di mezza via", a chi non crede in me, poichè , si sappia, io ne vado orgoglioso e fiero, fuori da uno schema prefissato, esulando dal quale si appare diversi, dagli altri, ma anche da se stessi.
Chi verrà allo spettacolo avrà soddisfazione, lo so.
A.G.

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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