ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

venerdì 20 novembre 2009

Domenica commento il Cross a Quero. FINALE PROVINCIALE CSI. Gara aperta anche ai Fidal.

Sarò quindi anche quest'anno a Quero, per il tradizionale cross organizzato dal GS Astra. Atteso il popolo bellunese della campestre al gran completo, nello splendido scenario crossistico querese, che da sempre, su un percorso tecnicamente ostico, quanto vario ed impegnativo, mette in scena li meglio del run off road disponibile. Al di là della collocazione nel campionato provinciale bellunese CSI, quest'anno come prova finale di 4 totali, precedentemente andato in atto a Stabie, Nemeggio e Cesiomaggiore, il cross del basso feltrino è spesso meta di un alto numero di atleti Fidal trevigiani, certi di trovare quì il meglio del confronto agonistico disponibile. Se in campo maschile, gli ultimi anni han visto la scena dominata da Abdel Aziz Maijoubi, Lucio Sacchet e Marco Spada, per le categorie senior ed adulti maschile, sono state invece la Moro,l a Gullo, la Boldrin, la De Poi, tanto per citare alcune protagoniste in campo femminile. Certo è che il movimento giovanile crossistico bellunese non è da sottovalutare, con la presenza di talenti in crescita, promesse che stanno diventando certezze, in rapida sequenza e numerosa presenza. Parlo degli atleti di casa Franceschin e Scariot, due junior di sicuro avvenire, il primo molto elegante stilisticamente, il secondo arcigno e muscolare, forse pronto per scalare anche le montagne tra qualche anno. Ma non mancheranno anche veri protagonisti della corsa in montagna, come Daniele De Colò. già vincitore di un TransCivetta. Nelle varie categorie, molti sono ancora i titoli in grande dubbio, con classifiche spesso corte e combattute nelle varie categorie. Se nei Seniores maschile Lucio Sacchet (Virtus Nemeggio) sembra poter controllare il regolarista querese Paolo La Placa (GS Astra), per poi vedersela per la gara in se, con il lentiaiese Spada, già citato, nella stessa categoria femminile el cortinese Sabrina Boldrin ad avere in pugno il titolo, salvo assenze o debacle dell'ultim'ora.Ma quasi tutte le altre categorie, specialmente quelle giovanili, dettano il passo dell'incertezza, con gare che si preannunciano combattute al limite del possibile. Facilmente l'arrivo dei trevigiani attesi, delle società Fidal, come dicevo prima, sarà una componente importante almeno per quanto riguarda condotte e tattiche di gara, impossibili o quasi, da studiare a tavolino, con la certa presenza di atleti di livello ed outsider, pronti a scombussolare ritmi e in qualche caso probabilmente a destabilizzare psicologicamente chi non avrà tenuto conto del fattore sorpresa da essi rappresentato. Arrivederci a domenica quindi. Ecco quì il materiale!
Xiao raga!




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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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