ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

lunedì 9 novembre 2009

A Segusino vittoria della Colbertaldo con "Fantasia"

La cronaca della gara si potrebbe riassumere con "molto divertimento e il tocco di Fantasia"...La lunga era in realtà di 9km ed il vincitore, Gabriele Fantasia appunto, ci ha messo 33'30'' circa per terminare una gara che sin dalle prime battute sembrava destinata a finir così. Dalla postazione speaker ( a proposito, un grande grazie al ragazzo con la bancarella dei sapori di Puglia, che tra taralli e pecorino, mi ha dato la carica energetica necessaria) si poteva vedere anche il passaggio al primo chilometro, che si snodava tra le grave del Piave, seguendo poi la direttrice dell'argine in cemento. Infatti già traguardando il passaggio dopo un solo chilometro si poteva notare il duo Fantasia-Zanatta (Paolo delle Fiamme Oro cui non è concesso di correre senza permesso e quindi ha fatto semplicemente un allenamento, nobilitando comunque l'evento presentandosi) precedere nell'ordine Da Riz, Vettorel, Basei, Poletto e Trinca, con Toscan, Rizzotto, "il nostro piedediporco" di SpiritoTrail e Simeoni ad inseguirli...Fino all'epilogo, la gara non si poteva seguire fase su fase, ma il piacevole intermezzo della corsa giovanile ci ha fatto trascorrere una bella mezz'ora tra il vociare e la tipica allegria dei ragazzi che han corso i 1850m loro dedicati.Le classifiche le vedete nel post del grande vanio, degnissimo organizzatore ed intrattenitore, assieme all'amico Diego Longo, la corsa fattasi esperienza. In campo femminile vittoria d'autore con Elisabetta Colbertaldo (sorella minore del nuotatore azzurro di Bigolino)capace di entrare nei primi 20 assoluti, regolando Monia Gatto e la biondina professoressa querese Serena Schievenin.Ovviamente, come dico spesso sul traguardo, a Segusino quel <> è sacrosanta realtà. Un banchetto sotto il tendone allestito dalla pro loco, per la 105^ Fiera del Rosario, protrattosi fino alle quattro, dove la compagnia giusta coi vicentini trailer di lusso Roberto e Roby Poletto, Paolo Guerra (un cognome una garanzia organizzativa "vedi Valdo-Pianezze"),Vanio etc...etc..etc...ha trattenuto pure un astemio come me....Ottimo il cibo, dall'antipasto al dolce sino al caffè, con una quota irrisoria (che io parac...non ho neanche dovuto pagare). Insomma i 150 al via, tra pre, in e post gara, hanno avuto giudizi positivi e anche ...la pancia piena Ah non mi dimentico certo di ringraziar personalmente l'organizzazione (primi a darmi fiducia qualche anno fa) che già mi han confermato per il 2 giugno sul Doc (sì, ma voi al formai s'cek e veinti euro de manco casomai) e son sempre gentili e pieni di attenzioni anche oltre i miei reali meriti...in fondo io son come i fagioli e le patate lesse...contorno

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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