ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

mercoledì 19 agosto 2009

Domenica la Prealpi Marathon

Come detto, sarò commentatore ufficiale della Run, sia partenze che arrivi e in piazza a Mel accoglierò anche chi giunge dalla prova di Nordic Walking.


Alle 7 sarò a malga Montegal a seguire le operazioni di partenza, in territorio del comune di Limana, nei pressi di Valmorel.
Ad oggi, viste le iscrizioni parziali, appare chiaro, quanto propedeutico del cambiamento e dello stato di crisi attuale, che il trend numerico non sarà altissimo. Ciò nonostante, alcuni nomi illustri sono già nelle liste e molti amatori hanno dato adesione o perlomeno hanno espresso volontà di esserci, attraverso richieste di informazioni etc, etc, etc...


In campo maschile, attualmente sembra aperta la sfida a tre, tra Adriano Pagotto dell'Atletica Vittorio Veneto, Ivan Geronazzo, l' ultratrailer di Valdobbiadene, già vincitore al Gran Raid delle Prealpi Trevigiane e il trevigiano Andrea Zanatta della PlayLife SR.


Tra le donne sembra ad oggi che l'abituè Lisa Borzani (2^ nel 2007), atleta dell'ASI Veneto, possa essere la più provabile prima protagonista, ma dato il tempo a disposizione ancora per iscriversi, non sono da escludere nomi a sorpresa in questi due giorni che separano dalla fin del tempo utile per certificare la partecipazione.




La PrealpiMarathon nel run, la scorsa edizione ha visto prevalere il pontalpino Claudio Cassi, sui vittoriesi Bernardi e Pagotto, mentre fu Jennifer Senik del Montanaia Racing(vincitrice anche nel duathlon, da quest'anno ammesso solo in coppia) a vincere la gara in rosa, mettendo in fila l'atleta di casa Silvia Mastel e la portacolori dell'Edilcementi Sernaglia, Sonia Meneghello.


Negli anni, il ricco albo d'oro vede salde le presenze di Lucio Fregona (2005 e 2007), Fabio Bernardi (2006) e Claudio Cassi (2008) tra gli uomini, mentre al femminile fu la feltrina Elisa Antoniol la prima a vincere nel 2005, seguita in seguito da Monica Carlin, Manuela Moro e Jennifer Senik come detto.


Il tracciato del 2009, accorciato e semplificato, dovrebbe lasciar spazio a una bella kermesse combattuta all'ultimo metro. La sede di partenza nello scenario prealpino tipico, della Malga Montegal, sarà solo un antipasto del fascino globale dell'evento podistico, che attraverserà gli scorci ed i paesaggi più belli della valbelluna, con lo sguardo sovente puntabile sulle vette dolomitiche stagliate in lontananza. L'arrivo nella stupenda piazza di Mel, sarà come di consueto preceduto dalla caratteristica fase di salita finale, che non lascia spazio a perdite di fiato e ritmo, in caso di arrivi al fulmicotone. Come dire? 26 km da vivere intensamente dal primo all'ultimo metro.

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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