Anche per me finisce con grande soddisfazione l'edizione 2009 della manifestazione estiva , regina dello sport in valbelluna. Partito con l'idea di essere speaker ufficiale della Run marathon, mi sono ritrovato coinvolto e concentrato praticamente al commento globale dell'evento. Dopo avere presentato al Ristorante al Moro, la conferenza stampa ufficiale di presentazione dell'evento, al pubblico, il giorno 11 agosto, avrei dovuto limitarmi ad enfatizzare e seguire i podisti della marathon , nelle fasi iniziali, finali e di premiazione, oltre che dedicarmi alla "non competitiva" ed al nordic walking. Invece, l'effetto sorpresa ha preso il sopravvento e causa alcuni "effetti collaterali" imprevisti, sono stato chiamato a dar disponibilità di coordinazione dell'intero fine settimana nella piazza di Mel. Ora posso dire, buon per me! A sostituirmi alla partenza Run, è stato mandato l'ottimo Matteo Gaio, supportato dal tecnico audio Moreno Putton, che ha gestito il mio impianto, che come negli accordi è stato montato ed utilizzato lì, a malga Montegal. Io invece ho iniziato sabato, commentando per tutto il pomeriggio, il circuito giovanile, con le prove mtb del "Circuito Saranno Campioni" e la Run Giovani Fidal, poi conglobate anche nel duathlon junior. Domenica mattina ero di buon ora in Piazza Papa Luciani, anche per prendere confidenza con un partèrre, del quale dovevo rendermi "padrone" ed istrione parlante, praticamente per l'intera giornata di gare. Per me è stata una "Prealpivoicemarathon". Mi sono sentito investito di grande fiducia, dall'organizzazione, dato che le fasi di commento sarebbero partite alle otto, verso un "non stop" poi conclusosi alle 16.30. spero di aver ripagato al meglio , io senz'altro posso assicuarare di aver dato tutto il possibile ed anche a livello vocale, ho retto per le otto ore, con un calo solo minimale verso il finale, che però non credo sia stato percepito. E' stata una bella sfida, accolta con il timore e la riverenza dovuta al certo impegno che sapevo comportava, sin dal momento in cui mi è stata proposta. Al pronti via, alle otto, qualche battuta per accogliere i bikers che alle 10 sarebbero partiti per la marathon di 60km. Un crescendo fatto di note in cronaca, di dati logistici e di info dettate dalle varie necessità. Solamente i partecipanti alla MTB erano oltre 500 e quando alle 9.15 sono state aperte le griglie di partenza, lo scenario della piazza zummellese era già diventato un palcoscenico multicolore, fatto di passione, adrenalina crescente e emozioni in rapida sequenza, che mi han pienamente coinvolto in prima persona. Prima del via sono stati attimi intensi, ricordando con qualche secondo di silenzio, le 4 vittime dell'incidente avvenuto all'elicottero del Suem di Pieve di Cadore.
Poi la kermesse è cominciata e di lì a poco mi sarei realmente reso conto che l'impegno coordinativo, era una prova da superare senza attimi di pausa, tra una manifestazione e l'altra. Ho pensato che avrei avuto bisogno di una mano e fortunatamente, più di un organizzatore è venuto incontro alle mie richieste, in principal modo mettendomi a disposizione la super-operativa Alice, che definire valletta o "velina" sarebbe davvero sminuente, di fronte al grande lavoro di andirivieni in cui s'è prodotta, nel farsi da tramite tra me e le notizie provenienti da radio corsa, grazie all'ausilio del supporto del Radio Club Bellunese di Protezione Civile, che anche da quì saluto e ringrazio sentitamente.
I primi arrivi sono stati relativi al Trofeo del donatore, la non competitiva podistica dell'Avis, proveniente da Trichiana e che come tutte le manifestazioni convergeva, finendo nella piazza di Mel. A vincere la non competitiva, in campo seniores, sulla 7 km, sono stati Lucio Sacchet (Atletica Dolomiti), davanti a Mirco Signorotto (Edilcementi Sernaglia) e Nicola Spada (Dolomiti), mentre tra le donne si è affermata la giovane Gaia Benincà (Industriali Conegliano) su Gabriella Bortot e Claudia Moro. Tra i ragazzi, vittorie sulla breve distanza di 3 km di Luca Moret e Lorena Nard. Ad arrivi in corso, del trofeo Avis, si iniziava a sentire in lontananza, il ticchettìo dei bastoni della prova di Nordic Walking, Trofeo Flex Piave, che registrava, da Lentiai, sui 10km, circa 180 iscritti. Epilogo a sorpresa, col dominatore stagionale del circuito "nordicwalkingintour", Fabio De Bona, relegato al terzo posto dal vincitore Stefano Destro e dal sorprendente Roberto Piani. Al mio microfono, Destro si è detto felice per aver condotto una gara tatticamente accorta, lasciando fare il ritmo iniziale, per lui esageratamente forsennato, agli altri, per poi tentare ricongiungimento ed attacco decisivo nel "single track" in zona centrale ai laghetti della Rimonta (mai nome fu più attinente...). In campo femminile Renata Rosset (15^assoluta), ha battuto Roberta Forcellini e Iva Tremea.
A questo punto iniziava il tam-tam dei contatti radio e delle enunciazioni alle centinaia di persone presenti quale pubblico, in Piazza Papa Luciani, a Mel,delle fasi finali della Run Marathon di 25 km. La prova di corsa ha avuto sia in campo maschile, che in campo femminile, una storia scritta con sicurezza dai vincitori Fabio Bernardi (Re delle Ecomaratone e portacolori dell'Atletica Vittorio Veneto, già vincitore nel 2006alla PrealpiMarathon) e Manuela Moro , entrambi perfetti controllori della situazione gara e degli avversari, nel pieno rispetto del pronostico. Se per il gradino più alto del podio, le cose erano chiare già dalle fasi iniziali, dietro la bagarre era davvero ampia, con cambi e scambi di posizione frequenti, che poi avrebbero visto nelle concitate fasi finali, arrivare al podio, in campo maschile il trevigiano Andrea Zanatta (PlayLife) al secondo posto e lo "scavezzacollo lentiaiese della discesa, Loris Basei, terzo con meroto davanti a Ivan Geronazzo ed al feltrino Federico Pat. Tra le donne, è stata Lisa Borzani a contenere il progressivo incedere di Sara Tomè; lei Atleta dell'ASI Veneto, davanti quindi alla portacolori dell'Atletica Vittorio Veneto, presentatasi al via in forma invidiabile. Subito dietro l'outsider Monia Gatto e la sorpresa vicentina Michela Rizzotto (Runner Team Zanè). Al traguardo sono poi giunti in 145. Tra le note di giornata il nono posto di Mauro Benotto (GS Mercuryus), con il quale avevo parlato prima della partenza dei pullman verso la zona start, la mattina presto, pronosticandogli una sua classificazione finale nei primi 10, che lo aveva lasciato perplesso, ma sulla quale, la schedatura atleti che avevo minuziosamente fatto i giorni precedenti la gara, mi ha dato ragione e soddisfazione, rendendomi anche merito di una certa competenza tecnica che tempo ed esperienza, vedo stanno avendo effetto.
Tecnicamente è stato forse più carente il mio commento alla MTBMarathon, tappa di Serenissima Cup "Trofeo ZeroWind" di 60km, dove , pur avendo tentato nella notte tra sabato e domenica , di prepararmi un minimo di note interessanti e parventi di competenza, è stato evidente il "metodo" più puntato sullo "show" e sull'elenco passaggi, a discapito di altri elementi che avrei ritenuto indispensabili per rendere un servizio più completo e soddisfacente al pubblico del settore.
Il tempo non lo ha permesso ed io, in cronaca, ho solo potuto enfatizzare un finale "thrillin", nel quale Matteo Fabbri e Walter Costa arrivati per mano al traguardo, senza far volata, hanno seriamente rischiato sanzioni dalla giuria, poi magnanima nello stabilire una graduatoria nella quale ha prevalso per un secondo, Fabbri. A completare il podio l'ottimo Mauro Rampin, seguito nell'ordine da Bondi, Terrin, Canale, Dalto, Gorgoglione, Agricola Vaia.Tra le ragazze ottima, convincente e vincente Paola Maniago, davanti alla Massarotto Giuliana e ad Orietta Tosadori. Per me il piacere delle interviste alla vincitrice ed alla terza, entrambe soddisfatte di prestazione e percorso, oltre che portatrici di gratitudine ad una organizzazione definita all'altezza. Il tutto davanti alle telecamere di TeleNordEst, presenti con la troupe di "MTB Granfondo", che irradierà le immagini della gara e fornirà il materiale alla RAI per i TG regionali (Veneto).
Pomeriggio destinato a due ore di premiazioni, svolte in maniera o di intrattenere il folto pubblico presente, con qualche variazione sul tema e con la voce "in controllo" , per non cadere nel rischio raucedine, sempre dietro l'angolo quando si commenta per così tante ore filate. Con la miss Marilisa Deola a rendere più piacevole lo sguardo dei presenti verso il palco, con la genuina simpatia e semplicità della reginetta di Lentiai.
Io cosa posso dire alla resa dei conti?!
Un grazie a chi mi ha voluto prima e degnato poi di una fiducia nel destinarmi un ruolo che fin'ora avevo soltanto visto tenere in mano agli speaker professionisti.
Per quanto mi riguarda, al di là della naturale stanchezza del caso, la soddisfazione è enorme, grandissima e a quanto ho percepito, condivisa...Spero di aver visto giusto.
Per me una Prealpimarathon da antologia...Indimenticabile...Dal Presidente Bassanello ai coordinatori, Schievenin , Benincà, Dal Piva...passando attraverso un plauso grande a tutti i 400 che hanno dato , con la loro opera volontaria, il supporto, la carica e la possibilità di un successo che puntualmente ritorna tutti gli anni...
Un inchino finale a tutto l'apparato organizzativo. GRANDI!
Alex
ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"
" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "
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"Bacco maledetto". Il monologo
"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."
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