ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

lunedì 17 agosto 2009

Liberi Sentieri Trail Run

LiberiSentieri Schievenin di Quero (BL)


Erano 395 suddisvisi in due percorsi di 3.5 e 9 km, i partenti in valle di Schievenin , comune di Quero, provincia di Belluno. Tra gli spiriti trail, diverse presenze già ricordate da geogeo3, alle quali vorrei aggiungere "la Rossella", seconda tra le donne, che è una ST, anche se carpisco una certa timidezza che è forse il motivo per cui sul forum non si palesa. La corsa presenta un percorso veramente particolare, soprattutto considerando l'impatto scenico che l'incantata valle offre.Per me commentare la non competitiva in quel paesello valligiano, nel quale ho vissuto, abitato, percorso e corso la mia adolescenza, nell'infinita rete di sentieri boschivi e scorci dal fascino grandioso, quanto ancora aspro e selvatico, è stato un piacere. Con una pressione addosso direi minima e forse per questo "sbrago" non avrò dato il meglio, ho certamente vissuto la giornata in pieno spirito "liberi sentieri" - "liberi sentimenti"...La cronaca della corsa ha visto trionfare nel percorso lungo , Claudio Cassi, davanti a Lucio Fregona ed Andrea Zanatta, mentre in campo femminile ha vinto Serena Schievenin, su Rossella Piovesan e Lucia Ghizzo...Molto buone le prestazioni di tutti gli ST, con la già citata prestzaione al femminile, condita da un magistrale "emme", Matteo Grassi, che ho finalmente potuto presentare da una gara e per di più vedendolo arrivare al traguardo con un sontuoso sprint finale a braccia alzate e sorriso spiegato. Altrettanto in forma il "fioldelbosk", che ha preceduto di un pò il fratello Roby, oggi entrambi capidelgazione del "VardAvanti" Cornuda, bel gruppo amatoriale ricco di persone dalla giovialità accesa, non solo i termini podistici...bella gente! Mi spiace che il figlio di geogeo3, che ho rivisto con piacere, assieme alla sua bella mamma, dopo averli conosciuto nel 2008 alla CSC, che avrebbe voluto visitare il Museo di Campo, inspiegabilmente chiuso in periodo di "ferragosto"...mah, misteri della promozione turistica di nicchia Di giovanni56 ho finalmente appuntato il cognome , che per uno speaker non è elemento di conoscenza di poco conto, ho letto come di consueto le sue emozioni sul blog, raccogliendo l'impegno ad essere presente con la moglie Donatella allo spettacolo teatrale prossimo futuro... Beh, quei secondi dedicati a coloro che corrono lassù, li sentivo davvero...ho trattenuto l'emozione che però era ben presente...non dimentichiamo...Molti ragazzi per la competizione su percorso breve, dove l'ottimo Luca Perenzin ha avuto la meglio sugli atleti di casa, Noal e Giacometti. Tra le ragazze è stata la querese Linda Mazzocco a profetizzare la sua appartenenza locale, tramutandola in vittoria.Come detto, vero protagonista di giornata, uno scenario di fascino naturalistico, di grande impatto, che vedeva, dopo un tratto di asfalto, una risalita in gradinata, per circa 200 scalini, sino al Borgo Chiesa (... nelle intenzioni sarà il luogo deputato alla rappresentazione del monologo autunnale di Franziskus Vendrame, tratto dal "Corridore di Mezza Via"), che dall'alto domina il centro del paese e la valle del Tegorzo. Si preseguiva salendo la dorsale montuosa, sino al GPM del Col di Dante a 630m s.l.m. , per poi portarsi a fondo valle, attraverso sterrato e mulattiere, sino alla parte asfaltata discendente. La strada appunto su asfalto, costeggiava da subito, alcuni luoghi o "teatri" di interesse, quali la grotta di Santa Barbara (pertugio artificiale inaugurato nel 1924, dopo 500 giorni di lavoro volontario , con l'utilizzo di oltre 400 mine e luogo dedicato al culto cristiano, alla memoria dei minatori). Scendendo verso l'abitato, ma ancora nella parte "grezza" della valle, la via attraversa l'estesa palestra naturale di roccia, adibita agli scalatori e consistente in ogni grado di difficoltà cercato. Il torrente Tegorzo, fa da compagno, lungo la strada che porta al Borgo di Schievenin, dal quale si intraprende un tartto finale boschivo, in saliscendi, sino all'area turistica, deputata per la corsa, a ziona partenze arrivi.A parte qualche fisiologico intoppo e ritardo organizzativo, una giornata che a dir di molti è valsa la pena del viaggio sino a Schievenin , con presenze dal veneziano, all'alto bellunese, qualche friulano ed un lombardo...

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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