ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

sabato 19 dicembre 2009

16° Cross"Memorial Nadine Grotto". Paolo Zanatta vince tra gli assoluti.Bene anche la bellunese Moro e gloria per tutta la famiglia Fregona

Per il secondo anno, il 13 dicembre, l'Atletica Valdobbiadene mi ha gratificato della richiesta di essere speaker del cross, ormai tradizionale e di buon augurio, del finale di anno, a Riva de Milan.
Nella bella cornice naturale, tra filari di vite spogli e l'incantevole collina che è l'anticamera della cittadina trevigiana, è andato in scena il Memorial Nadine Grotto, già arrivato a 16 edizioni. Immancabile lo sforzo organizzativo promosso dalle entità podistiche valdobbiadenesi, delegate dalla Fidal, ad organizzare la manifestazione provinciale di cross, della fase autunnale , per la provincia di Treviso. In un susseguirsi di batterie di atleti, dai più giovani Esordienti, sino ai master, la kermesse ha evidenziato elevato tasso tecnico tra i partenti ed una serie di competizioni combattute ed emozionanti. Il percorso è senza dubbio da annoverare nel nugolo dei più ostici ed impegnativi del panorama campestre veneto. In distanze, che si sono evolute tra percorsi di 500 e di 5000 metri, a seconda della categoria dei partenti, dalle 9 e 20 del mattino, piccoli talenti, giovani promesse, protagonisti attuali e vedette della corsa, hanno nobilitato un evento quantitativamente elevato, per numero partenti e qualitativamente eccelso per tasso tecnico. Tra gli esordienti, superba affermazione di Nikol Marsura(Atl.Sernaglia), davanti a Silvia Menegazzo(Atl.Pederobba) e Teresa Gatto(Quinto Mastella). In campo maschile, Leonardo Fontana (Atl.Valdobbiadene), ha avuto la meglio nei confronti di Enrico Dissegna (Quinto Mastella) e Gabriele Zandonà (Libertas Tonon). Nella categoria ragazze ha vinto Eva Feletto (NA 3 Comuni), dopo un tentativo iniziale di attacco dell'ottima Elena Venuti (Paccagnan Ponzano). La batteria maschile ha visto un formidabile assolo del figlio d'arte, Roberto Fregona , che ha letteralmente disarmato le falcate avverse. Tra le cadette piace citare la vittoria di Carolina Michielin, in forza al Montello Runners, accompagnata dal general manager ed allenatore , icona del mezzofondo azzurro, Salvatore Bettiol. I cadetti han visto sugli scudi un'altro talento cristallino della corsa trevigiana, quell'Angelo Suman (Atl.Pederobba) , reduce dal campionato provinciale bellunese CSI di cross, dove ha lottato sino alla fine per il titolo, in forza , in quel contesto, al GS Astra di Quero. Non posso non sottolineare che in questa categoria, molto mi ha impressionato il bellissimo stile di corsa di tal Narad Perera (Quinto Mastella), che inizialmente aveva tentato di impostare una gara tattica, mettendosi al acomando , forse nel tentativo di rompere il ritmo ai più muscolari avversari, più avvantaggiati in un percorso simile.Tra le allieve è stata la volta di Sara Gasparetto (Atletica Dolomiti), mentre in campo maschile, solo la salita finale ha potuto dirimere la contesa tra i due Queresi dell'Astra, Angelo Scariot e Cesare Franceschin, con quest'ultimo costretto alla resa da un incomprensione a metà percorso e dalla maggiore esplosività in fase di potenza in spinta, nella salita finale, di Scariot. Assolute femminili che han visto primeggiare la bellunese Manuela Moro, partita con i colori dell'Atletica Dolomiti, ma prossima a trasferirsi nell marca, con l'Atletica Aviano di Redolfi. Dietro di lei, Patrizia Zanette e la super Valeria Furlan. I master ha visto Lucio Fregona dominatore assoluto, con i soli Flavio Olto, Mario Foltran e Roberto Bettamin a tentare di rendergli vita difficile. La gara clou degli assoluti maschili, Junior, Senior ed Am-Mm35 ha concluso alla grande la giornata , con la firma d'autore del poliziotto delle Fiamme Oro, Paolo Zanatta, inizialmente in fuga con Simone Gobbo (jager), poi arresosi alla maggiore fluidità di corsa del più forte avversario, con il solito grande Gabriele Fantasia sul terzo gradino del podio ed un continuamente in crescita Mirco Signorotto, davanti a Mauro Amadio.
Una bella mattinata per me, della quale ringrazio ancora lo staff organizzativo, e la famiglia Grotto, in loco rappresentata dal signor Ugo Grotto, per avermi voluto quale voce dell'evento.

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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