ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

lunedì 7 dicembre 2009

Pedavena : 600 i Babbi Natale

Alla corsa di Babbo Natale, la carica dei 600 incorona Manuela Moro e Lucio Sacchet.
A Pedavena, un successo inaspettato, ma limpido e festoso, della prima edizione della Corsa di Babbo Natale. Organizzazione ottima per una manifestazione che ha visto partire oltre 600 moderni Santa Klaus, per la verità un pò in anticipo sulla data prevista per il loro arrivo. Una festa iniziata con le iscrizioni, nella piazza di Pedavena gremita di gente , già dal primo mattino. Il percorso lungo attraversava, con saliscendi continui, le frazioni di Sant'Osvaldo, Teven, Travagola, Festisei,Facen, Murle, per poi giungere all'interno del Parco della Birreria di Pedavena. In tutto 10 km.
Molti i partecipanti, al percorso breve di 4 km, interamente disseminato tra le viuzze caratteristiche della cittadina feltrina, con un gruppo partenti pittusto eterogeneo, dai neo nati in carrozzina, ai nonni, sino a qualche quadrupede, anch'esso con il suo bell' abito natalizio. La cronaca della gara clou, sui 10 km, ha visto affermarsi in campo maschile il bravo Lucio Sacchet, che contro il pronostico della vigilia, ha beffato il bellunese più titolato del decennio, Claudio Cassi, con al terzo posto il bravissimo italo magrebino Abdel Aziz Maijoubi e un crescente giovane, in bella evidenza, ovvero il portacolori dell'ANA Atletica Feltre, Davide Dalla Palma. Kermesse femminile con poca storia, dove la favorita Manuela Moro, ha scavato un autentico abisso, tra lei e la seconda Giuliana Azzolin, mentre si è piazzata terza la forte interprete multidisciplina, triatleta bellunese, Greta Vettorata. A seguire Emanuela Zaetta e Serena Schievenin. Tra i gruppi, con 51 iscritti hanno dominato i cantori pedavenesi della Schola Cantorum. Un buon successo di partecipanti e di pubblico, con l'arrivo posto nel contesto del mercatino di Natale, tra l'interesse dei visitatori e degli oltre 60 stand espositivi. Il tutto a far da rampa di lancio alla Santa Klaus Run di martedì, con la quale la manifestazione pedavenese, ha stretto un patto collaborativo, con quota agevolata di iscrizione, per cho oggi ha corso la gara feltrina e si presenterà a Belluno con relativo abito.

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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