ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

giovedì 25 febbraio 2010

ARRIVEDERCI A PRESTO AMATO MICROFONO, AMATA GENTE CHE MI ASCOLTA...

Lo speaker è fuori dai giochi...Questione di naso! Per un pò non ci sarò...


Eh, già, dopo la maratonina Vittoria Alata, come scritto nel racconto della giornata , sono tornato a casa con la febbre a 39.
Terza settimana in due mesi che mi ammalo, per causa della poliposi nasale, che ostruendomi le narici mi costringe a respirare solo con la bocca. Inspirando aria fredda insorgono problemi di laringite e ovviamente mi blocco al livello paranasale e questo fa salire anche la temperatura, dato che è come una infezione, oramai cronica.
Dovevo andare dal primario lunedì, per l'operazione, ma con la febbre alta non ci son potuto andare.
Ieri il medico mi ha imposto di non presentare più finchè non abbia risolto chirurgicamente il problema.
In pratica saltano tutti gli impegni presi da quì alla maratona di Treviso. Immaginate un pò come mi senta. Nel momento in cui sto emergendo...Domenica non sarò quindi alla BellunoFeltreRun e stasera avrei dovuto presentarne la serata di gala.
Ma ora il mio pensiero va al lavoro in fabbrica. La mia assenza, ormai ripetuta e cronica, mette in difficoltà i colleghi e la dirigenza, perchè la mia assenza pone disagi, in un momento in cui, fortunatamente, il lavoro è tanto. E' in queste giornate che uno come me si chiede, se sia opportuno parlare di crisi o dei fatti ad essa connessi, quando io, avendo la fortuna di poter lavorare, mi trovo ad essere elemento che "tira indietro".
Lo speaker non è il mio mestiere, magari potesse diventarlo, ma fintanto che il mio lavoro è un'altro vorrei poter onorarlo come si deve. Così faccio davvero una gran fatica a non "arrovellarmi" di pensieri tutto il santo giorno e per di più, oltre al malessere fisico ho anche il pensiero dell'intervento e dei tempi di attesa.
A qualcuno sembrerà sciocco lamentarsi e farsi problemi per una questione che pare così di routine.

LETTERA APERTA ALLA VITA:

Io non sono così. Non riesco ad essere una persona che non pensa alle cose. Qualcuno crede che io abbia forse poca voglia di lavorare e a questi non rispondo, poichè la sensibilità è una dote che non è comune e la comprensione viene spesso dopo l'interesse e le ovvietà di pensiero. Io lo so come mi sento e non è semplice accettare di sentirmi di peso, così come mi sento, quando penso ai miei doveri che non posso assolvere.
Alcuni invece diranno che in fondo fare lo speaker non è che una passione e cosa vuoi che sia...Vero, ma se hai programmato alcune cose, magari importanti e te le vede sfuggire di mano, come un treno che passa e chissà se si rifermerà, quella passione, che per gli altri pare una normalità non essenziale, per me, diviene motivo di rabbia.
Chi conosce la mia storia personale ed ha sentimenti adatti a comprenderla, mi può capire quando mi chiedo, <...cosa mai avrò fatto!>.
Pochi conoscono gli eventi della vita che mi hanno forgiato, molti mi dicono: <...molti come te si sono persi per strada>. Già, non mi sono perso, ho creduto in me per quel pò che ho potuto ed ho assolto più ai miei doveri che ai miei interessi e piaceri. Ho la fortuna di avere una moglie unica ed una figlia che non avrei mai immaginato così "incredibile". Questo mi dà morale e vitalità, scopi per vivere una normalità attuale.
Però, si è fatto tempo che io chieda di riscuotere i crediti che vanto, rispetto ad una esistenza sempre in salita.
Ne ho viste molte, troppe avrei voluto non vederne...Ora vorrei pensare un poco a me, a quel che valgo e in cosa emergo.
Grato a tutti coloro che mi han datop le opportunità di vivere, sopravvivere e lavorare, ma la mia strada deve prima o poi farsi in discesa...
Sono stufo, anzi, arcistufo di sentirmi osservato poichè spesso in malattia a causa di problematiche varie. Sono ormai al culmine della pazienza verso quelle opportunità, che quando sento oramai tra le mani, svaniscono o si posticipanto.
Se avessi la vita davanti a me, figurata come uomo, avrei voglia di darle un pugno dritto tra le gengive, perchè...Santo Iddio ne ho abbastanza di essere preso per i fondellidal fato avverso...Porco di un cane, adesso davvero può bastare. Voglio la rivincità...Penso proprio di meritarmela.


PS: A tutti coloro che troveranno questa "lettera alla vita", come la mia solita esagerazione, chiedo di leggere bene, più volte...e se non capiscono, meglio che lascino perdere. Può essere normale...oppure un poco preoccupante.


COMUNICATO STAMPA

BELLUNO-FELTRE, LA CORSA DELLE EMOZIONI

30 km per campioni e semplici appassionati: appuntamento al 28 febbraio

Belluno, 25 febbraio 2010 – Una festa del territorio, ma anche una corsa attesa da campioni e semplici appassionati che domenica 28 febbraio faranno passerella sulle strade bellunesi per una delle manifestazioni podistiche più prestigiose d’inizio 2010.

La 3a Belluno-Feltre – presentata ieri sera al ristorante “Al Moro” di Mel - è questo, e altro ancora. I campioni innanzitutto. Un poker d’atleti da cui, con ogni probabilità, usciranno i successori di Ruggero Pertile e Ornella Ferrara, trionfatori nel 2009. I loro nomi? I due tricolori in carica di maratona, Migidio Bourifa e Laura Giordano. E poi l’idolo di casa, Said Boudalia, l’italo-marocchino di Vas protagonista in tantissime gare su strada, e Vincenza Sicari, un’altra atleta di primo piano nel panorama azzurro (ha partecipato, nella maratona, anche all’Olimpiade di Pechino).

Da podio pure Filippo Lo Piccolo e Franco Plesnikar, atleti di buon livello sui 42 km, tanto da essere giunti rispettivamente sesto e ottavo nella Treviso Marathon tricolore del 2009. Insieme a Bourifa, Boudalia (presente pure alla conferenza stampa di ieri, insieme agli azzurri Gabriele De Nard e Federica Dal Ri), Giordano e Sicari, saranno l’avanguardia di un plotone di almeno un migliaio di atleti (le iscrizioni per la prova agonistica rimarranno aperte sino a stasera, giovedì 25 febbraio), di livello amatoriale, che domenica confermeranno il successo, anche popolare, della Belluno-Feltre.

Si troveranno a sfilare su un percorso inedito per la parte iniziale e quella finale. Il via alle 10 dal Ponte della Vittoria, a Belluno, mentre il ritrovo degli atleti rimarrà in Piazza dei Martiri. La corsa si svilupperà in gran parte lungo la Strada Provinciale n. 1 completamente chiusa al traffico, attraversando anche i territori comunali di Limana, Trichiana, Mel, Lentiai e Cesiomaggiore. Arrivo nel cuore di Feltre, in via Campogiorgio. A segnare idealmente la rotta degli atleti, il corso del fiume Piave. Sullo sfondo, le Dolomiti.

Altre novità del 2010, l’inserimento di una prova a carattere non competitivo, sulla distanza dei 30 km, con iscrizioni possibili sino all’immediata vigilia della partenza, e l’apertura della corsa agli atleti diversamente abili. Due motivi di richiamo in più per una manifestazione che, di anno in anno, allarga progressivamente i propri orizzonti.

Valida come quarta e ultima prova del circuito Aspettando Treviso Marathon, la 3a Belluno-Feltre è organizzata dal Gs La Piave 2000, in collaborazione con Maratona di Treviso Scrl, il Comitato Prealpi Marathon, l’Athletic Club Belluno, il Comitato Provinciale Fidal e il Csi di Belluno. Ma l’evento, come già nelle precedenti edizioni, sarà caratterizzato dall’ampio e festoso coinvolgimento del mondo dell’associazionismo locale (oltre 500 i volontari impegnati al fianco del comitato organizzatore).

La 3a Belluno-Feltre sarà anche coincidente con il 2° Trofeo Lafuma, prima tappa del Nordic Walking in Tour, che riparte per la seconda stagione dopo il grande successo dell’edizione 2009. Partenza alle 10 da Cesana di Lentiai e tracciato, molto panoramico, che si svilupperà sui sentieri del monte Telva per concludersi anch’esso nel cuore di Feltre. Parte del ricavato della 3a Belluno-Feltre e del 2° Trofeo Lafuma sarà devoluto all’”Associazione Sofia” per i bambini trapiantati di fegato e con malattie epatiche e intestinali. Di corsa o camminando, sarà comunque una grande domenica.

3a BELLUNO-FELTRE
Ufficio Stampa
Mauro Ferraro

lunedì 22 febbraio 2010

9^ Maratonina della Vittoria Alata










Il magiaro Zsolt Koszar "rovescia" i valori teorici ed il Kenya esce sconfitto dall'Ungheria, sulle strada della Vittoria Alata .Kipkurgat e Kiprotich Rugut controllano...troppo!




Laura Giordano cala un poker di vittorie consecutive che parla da solo, davanti alla classe di Ida Kovacs...


Io scrivo stamane da casa, perchè ieri sera, di ritorno da Vittorio Veneto, mi è salita la febbre a 39.
Quindi oggi riposo , sperando che mi scenda in fretta.
La cronaca personale, mi vede partire alle 7 e 10 da casa. Giornata limpida, le colline del prosecco mi trasportano dolcemente verso la città della Vittoria Alata.
Arrivo puntuale, armato di tutto quanto serva, ma poi un black out alla linea elettrica fa saltare l'impianto, in una autentica fumata grigia. Gli addetti si fanno in quattro per ripristinare il tutto, con l'Esercito presente con mezzi e tende, a piazzare subito un grosso generatore. Mancano ormai solo 15 minuti al via quando posso iniziare a parlare. Presento i big ad un pubblico folto. Pronti via, i circa 1000 iscritti iniziano la loro corsa ed io il mio commento. La gente mi ascolta...Buon segno...Decido così di alternare le note tecniche, con un divagare che sappia di genuino, che invogli a rimanere davanti alla zona calda della corsa. Il viale vede transitare al primo giro i due keniani, che superano il 10° km in poco più di 31 minuti, con la coppia ungherese là dietro, ad una cinquantina di metri. La Giordano, al primo giro, corre con una sicurezza disarmante, la Kovacs potrà ben poco, mentre come previsto, la bagarre per il terzo posto femminile è apertissima, con ancora in corsa, a metà gara, la Lopes Conceicao, la Mariotti, la Santamaria e le due bellunesi Moro e Lorenzi, con Clara Veronesi ad inserirsi a sorpresa.
Siamo oramai in diruttura d'arrivo, allungo il collo e lo sguardo dello speaker, che deve vederci tecnicamente lungo. Ai 300 metri, Kipkurgat e Kiprotich sono appaiati, con un Koszar, che li ha ripresi oltre il 16° km, a cui viene sbarrata la strada.
Sembra un epilogo scritto, ma Zsolt, giovane dalla faccia pulita, estrae dal cilindro una virata a sinistra, verso le transenne. Trova il varco e passa avanti. I keniani, presi di soprpresa, si guardano, ma solo Juilus Kipkurgat Too, reagisce, mentre Mathew Kiprotich Rugut accusa il colpo, più psicologicamente che fisicamente, ormai forse convinto di giocarsela solo col connazionale. Io urlo, non posso tifare, ma quella sagoma longilinea, di un bianco chiarissimo, davanti all'africano di turno,
non può che gasarmi al massimo. A venti metri i due sono lanciatissimi in un duello mozzafiato, non in forma retorica, ma in pratica, poichè le mie grida strozzate, arrivano al limite dell'ultimo metro, ma riesco a dare a Koszar, forse quella carica, o almeno me ne illudo. Mi sento partecipe di una vittoria inattesa, quanto determinata e storica, giacchè la Vittoria Alata, torna in mani europee, dopo cinque anni, dal succeso del padovano Pertile.
Zsolt Koszar, classe '86, sfila di fronte ad una folla festante, mentre io faccio rivolgere a lui la dovuta standing ovation, senza scordarmi di attribuire il plauso a Julius e Mathew, venuti per vincere , che ora vedo laggiù, mestamente a fondo viale, dopo una cavalcata solitaria che sembrava decisiva ed ora solitari a consolarsi a vicenda. Il merito di aver imposto un ritmo alto alla gara, per poi cedere forse più all'eccesso di sicurezza, che a carenze tecniche nel fine gara. Ciò che è certo è che il vincitore è al settimo cielo, dopo aver vinto a Zagabria e Budapest le mezze internazionali in carniere. Di Laura Giordano potrei dire mille cose, dalla prestazione tatticamente perfetta, alla generosità e gentilezza, nel salire sul palco , ancora in body. Poche domande ma volevo fargliele, con risposte complete e frasi mai banali. Una signora altleta! Dietro di lei, una Ida Kovacs che di più non poteva, ma al traguardo è arrivata gioendo per il secondo posto, lei che ha corso anche la storica olimpiade ateniese. Tutti e tre gli atleti ungheresi, portavano la tuta della nazionale magiara. Che bello per uno speaker, respirare quest'aria di internazionalità speciale. Per il terzo posto, come avevo premesso anche i giorni scorsi, è stata vera lotta, con una Paola Mariotti, decisamente al settimo cielo, partita ed arrivata con ritmo regolare, via via sopravanzando, una ad una le altre pretendenti, dalla più quotata Sonia Lopes Conceicao, all'altra compagna di squadra Marta Santamaria, che io porto nei miei ricordi, per aver corso in squadra con me una 24 ore, alla media di 15.700km/h, qualche anno fa. Non scordo Carla Verones, che io non conoscevo, ma il cui quarto posto la dice lunga sulle qualità espresse. Poi le mie due conterranee. Splendida Sonia Lorenzi, addiruttura sesta e davanti alla nostra grande Manuela Moro.
Poi cos'altro? Ah sì, al pasta party, dove ho premiato le categorie fidal, sono arrivati a mangiare in compagnia degli amatori, tutti e tre gli ungheresi e la Giordano, segno che essere un top runner, non sempre è indice di privilegio e condividere il pasto post gara, è ancora una tradizione sentita a tutti i livelli.
Io? Contento! In salute ho pagato ancora una volta, ma credo di aver commentato il più bell'arrivo in carriera.
A fine premiazioni, un salto in pizzeria, invitato dagli amici del GS Mercuryus di Orsago(TV), un'allegra brigata in tinta arancio-nera, con i quali ho oramai un rapporto complice; io esalto le loro presenza e loro fanno quel sano "casino" che vivacizza il partèrre.
La Vittoria Alata 2010... c'è!

sabato 20 febbraio 2010

9^MaratoninaVittoriaAlata:

La Giordano contro le marocchine Labani e Zaid...e dall' Europa la Lopes Conceicao e la Kovacs.
Il Kenia porta con se i ritmi dei 20km orari, con Kiprotich Rugut e il baby Kipkurgat .
Dall'ungheria due pericoli magiari e l'enfant du pais Fabio Bernardi , Plesnikar, Joan Vaida, a dar fastidio al "continente nero"

Sto facendo ora ora le schede atleti...Qualche anticipazione, per essere più preciso domani.
allo stato attuale , in campo maschile, novità e defezioni, rispetto alle ultime notizie...Saranno probabilmente i keniani Julius Too Kipkurgat e Mathew Kiprotich Rugut i duellanti per la vittoria, con personali sulla distanza, tral l'ora e due minuti e l'ora e tre...I pericoli veri sembrano non esserci , per loro. Coì, sarà probabilmente grande bagarre per il terzo posto, con gli ungheresi Kovacs e Koszar a portare insidia al friulano Plesnikar e al vittoriese Bernardi. In campo maschile c'è anche anche Joan Vaida, il rumeno dell'Assindustria Padova, esperto e sempre efficace.
Il campo partenti della quota rosa è decisamente più agguerrito e folto, con Laura Giordano alla rincorsa del poker di vittorie in questa gara. Ma oltre alla prevista presenza della rediviva Soumyia Labani, marocchina classe '75, già più volte nazionale magrebina in diverse specialità, sarà in gara la connazionale Fatima Zaid. Non ingannino i numeri da top runner che si chiudono con la magiara Ida Kovacs, atleta di buon livello, con un personale (datato) di 1h15'14''.
Hanno numeri di partenza alti, ma numeri tecnici importanti, anche altre concorrenti, come Sonia Maria Lopes Conceicao e Paola Mariotti, che precedono un nugolo di ottime outsider come la Santamaria e la bellunese Moro, con una lista che pare poter addirittura ampliarsi.
I due giri del percorso di domenica, parleranno, ne sono certo, di grandi numeri e ottimo spettacolo.



“La fine non è scritta…la corsa continua…
Continuo rincorrer altri,superar se stessi.
Ricerca del finale degno,di noi attori…
Scritti della vita, che corre e va, inventando fantasiosi epiloghi…”

lunedì 15 febbraio 2010

Domenica la 9^ Maratonina della Vittoria Alata

9^Maratonina della VittoriaAlata:

Le marocchine sfidano la campionessa italiana di maratona, Laura Giordano in cerca del poker a Vittorio Veneto ...



Fabio Bernardi (il Re delle Ecomaratone, padrone di casa, sempre nei primi 10 alla Vittoria Alata)

(Laura Giordano)

(partenza anno 2007)
E ' una vigilia di fremiti quella che accompagna l'attesa per la 10^ edizione della maratonina della Vittoria Alata, in programma domenica prossima, 21 febbraio, a Vittorio Veneto(TV).
Una mezza maratona tra le più celebrate del Veneto, che da anni porta nella cittadina storica dell'alto trevigiano, migliaia di appassionati, in corsa per la manifestazione agonistica, ma anche per la non competitiva concomitante.
Ricordo ancora il poker d'assi calato dal Kenya, nella giornata da tregenda, della scorsa edizione, sotto una pioggia battente ed insistente. Fu il giorno dell'esperienza fattasi runner, con Philemon Kipkering a dettare la legge del più forte, superando le difficoltà di un fondo stradale bagnatissimo, regolando le velleità di Daniel Limo, del terzo, David Ngeny Cheruyiot e del più giovane del novero, Ezekiel Melly. Primo italiano il sempre verde friulano Franco Plesnikar.
L'edizione forse più entusiasmante degli ultimi anni è stata nel 2006, con tra gli uomini il keniano Samson Kipruto Cheboswony che si impose con attacco folgorante nel corso del 14° km chiudendo poi con il tempo di 1h03'31", migliorando di 6" il tempo del 2005 di Ruggero Pertile. Alle sue spalle aveva cercato di resistere l'azzurro Denis Curzi che poi però fu secondo in 1h03'36", davanti al marocchino Rachid Kisri.
Nel passato ancora recente, anni 2007/2008 furono nell'ordine Hillary Kipchumba e Alfred Sang

( Il keniano Sang:vittorioso nel 2008).

La storia della gara femminile degli ultimi cinque anni, ha visto nel 2005 trionfare Bruna Genovese, seguita l'anno successivo dalla Toniolo, nel 2006. Più recenti le vittorie in sequenza , di Laura Giordano, autrice di un tris di vittorie nelle ultime edizioni, cominciando dalla vittoria a sorpresa del 2007, battendo la marocchina Hafida Izem, nei suoi primi veri passi da podista pura, nel massimo fermento della sua carriera di duatleta e triatleta. Nel 2008 si ripete davanti a Marta Santamaria.
L'edizione 2009 vive la vigilia sul confronto con Monica Carlin, ma in gara Laura fa il vuoto ed alle sue spalle giunge a sorpresa Paola Mariotti, proprio davanti alla trentina, vittima del freddo infame e della troppa acqua assorbita.
Ed eccoci appunto all'edizione in divenire, con il campo partenti maschile orfano degli italiani di primo piano, impegnati ai campionati nazionali societari, con in previsione il ritorno del discreto austriaco Roman Weger con un connazionale al seguito, ancora top secret, ma io azzarderei il nome di Markus Hoenwarther, già capace di scendere sotto l'ora e cinque, come personal best e forse unico vero di casa Austria. Non è difficile pensare alla consueta presenza dei portacolori del Kenya, che , come detto nella cronaca della Vittoria Alata "che è stata", negli ultimi anni non hanno sbagliato un colpo sui due giri della half marathon trevigiana.


In campo femminile invece Laura Giordano se la dovrà vedere con Soumiya Labani, trentacinquenne marocchina, atleta di rilevanza internazionale dal palmares molto ricco, con un personale di 1h12 23” sulla ½ maratona . Anche nel caso delle sfidanti africane, per la vittoria, si vocifera di un'altra atleta magrebina potenzialmente al via, ancora avvolta nei meandri delle liste top runners , in costruzione.

A.G. (Speaker dell'evento)

giovedì 4 febbraio 2010

La doppia faccia...stasera mi sono commosso. Un tempo ho scritto una cosa...oggi qualcuno ha recepito...

Eccomi quà.
Nel web, qualcuno dice che io sia persino troppo presente, pressante, opprimente, da regolare e appariscente per convenienza...
sarà vero? bah, non so, non è che sia poi così importante capirlo, per me.
Oggi è una di quelle giornate, in cui il mio petulante apparire, acquista un senso.
A qualcuno sembrerà una banalità, altri capiranno.
Qualche tempo fa , ho fatto dono, alla signora che gestisce l'unico bar di Campo, una copia incorniciata di "Bacco maledetto"...Chi non sa di cosa parli, per non tediare ulteriormente, troverà facilmente nel web, questo mio scritto.
Parte di DiVerso...InVerso, è stato anche il titolo di una serata teatrale dedicata all'alcoolismo, due inverni fa.
La ho scritta perchè potesse essere un monito, ma forse più un punto di partenza diverso, da cui iniziare a pensare al problema sociale che l'abuso di alcolici rappresenta.
Alla signora Rosetta, ho chiesto se le faceva piacere e ne ho spiegato il significato, trovando un bel sorriso di complicità.
Non mi ricordavo ormai più di questo, quando...
Stasera sto parcheggiando l'auto in garage, quando da dietro arriva una jeep di un mio vicino, taciturno, introverso, che ha la caratteristica di guidare l'auto con una lentezza indicibile.
Gli ho bloccato la strada e chiedo scusa, mentre faccio manovra.
Sto chiudendo le porte del garage e lo vedo ancora là, fermo...Immobile mi osserva, silenzioso, finestrino abbassato, "cicca" in bocca e sguardo concentrato, alla ricerca di qualcosa da dire...
Lo guardo, quasi ad invitarlo a comunicare. Non ho idea di cosa voglia, non abbiamo confidenza...ma...
Trova lui il coraggio:
< Scusa, vorrei chiederti un favore...>
e io < ...potendo , volentieri!>
Arrossisce mentre mi parla ma è convinto e ha trovato ormai via di comunicazione con me...Guai se non fosse così, con l'attività che faccio, sarei un fallimento. Parlare sì...ma anche ascoltare, percepire.
Trova il modo di confessarmi che partecipa alle riunioni degli alcolisti anonimi....Credo che sia stata dura per lui...
.
Senza dire, bella, brutta, mi piace... oppure, ho pensato...
Ecco dove sta la soddisfazione di un ragazzo fattosi uomo ancora adolescente, che non ha potuto o saputo comunicare al padre e al patrigno, quel qualcosa...
Ecco dove può commuoversi questo prolisso parlatore, tanto pieno di se da cercare continuamente spazio.
Stasera ho bene in mente ciò che sono...Stasera un poco ho pianto, perchè un messaggio è arrivato...
Sembrerà poco di fronte alla moltidudine degli "aventi problema".
Spero riusciate a capire...
Ecco perchè...ecco cosa sono...
Mi basta arrivare una volta ogni tanto, lì dove si posano i temi importanti del mio esistere...
Da questo parte la mia voglia di comunicazione...piaccia o non piaccia...perchè una piccola soddisfazione, saltuaria ma importante, val bene gli sproloqui di qualche detrattore, pronto a farti passare per qualcosa di inesatto...che non ti senti di essere.
Stasera penso a loro due lassù o chissà dove ,nel mare delle anime ... penso a me stesso...ed io vado avanti così.
Grazie per avermi ascoltato,
Alex Geronazzo

"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

Archivio blog

Il Nordic Walking

Il Nordic Walking
La camminata nordica !

In Facebook

Sono in facebook, cliccando : https://www.facebook.com/alexander.geronazzo