ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"
" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "
giovedì 25 febbraio 2010
COMUNICATO STAMPA
BELLUNO-FELTRE, LA CORSA DELLE EMOZIONI
30 km per campioni e semplici appassionati: appuntamento al 28 febbraio
Belluno, 25 febbraio 2010 – Una festa del territorio, ma anche una corsa attesa da campioni e semplici appassionati che domenica 28 febbraio faranno passerella sulle strade bellunesi per una delle manifestazioni podistiche più prestigiose d’inizio 2010.
La 3a Belluno-Feltre – presentata ieri sera al ristorante “Al Moro” di Mel - è questo, e altro ancora. I campioni innanzitutto. Un poker d’atleti da cui, con ogni probabilità, usciranno i successori di Ruggero Pertile e Ornella Ferrara, trionfatori nel 2009. I loro nomi? I due tricolori in carica di maratona, Migidio Bourifa e Laura Giordano. E poi l’idolo di casa, Said Boudalia, l’italo-marocchino di Vas protagonista in tantissime gare su strada, e Vincenza Sicari, un’altra atleta di primo piano nel panorama azzurro (ha partecipato, nella maratona, anche all’Olimpiade di Pechino).
Da podio pure Filippo Lo Piccolo e Franco Plesnikar, atleti di buon livello sui 42 km, tanto da essere giunti rispettivamente sesto e ottavo nella Treviso Marathon tricolore del 2009. Insieme a Bourifa, Boudalia (presente pure alla conferenza stampa di ieri, insieme agli azzurri Gabriele De Nard e Federica Dal Ri), Giordano e Sicari, saranno l’avanguardia di un plotone di almeno un migliaio di atleti (le iscrizioni per la prova agonistica rimarranno aperte sino a stasera, giovedì 25 febbraio), di livello amatoriale, che domenica confermeranno il successo, anche popolare, della Belluno-Feltre.
Si troveranno a sfilare su un percorso inedito per la parte iniziale e quella finale. Il via alle 10 dal Ponte della Vittoria, a Belluno, mentre il ritrovo degli atleti rimarrà in Piazza dei Martiri. La corsa si svilupperà in gran parte lungo la Strada Provinciale n. 1 completamente chiusa al traffico, attraversando anche i territori comunali di Limana, Trichiana, Mel, Lentiai e Cesiomaggiore. Arrivo nel cuore di Feltre, in via Campogiorgio. A segnare idealmente la rotta degli atleti, il corso del fiume Piave. Sullo sfondo, le Dolomiti.
Altre novità del 2010, l’inserimento di una prova a carattere non competitivo, sulla distanza dei 30 km, con iscrizioni possibili sino all’immediata vigilia della partenza, e l’apertura della corsa agli atleti diversamente abili. Due motivi di richiamo in più per una manifestazione che, di anno in anno, allarga progressivamente i propri orizzonti.
Valida come quarta e ultima prova del circuito Aspettando Treviso Marathon, la 3a Belluno-Feltre è organizzata dal Gs La Piave 2000, in collaborazione con Maratona di Treviso Scrl, il Comitato Prealpi Marathon, l’Athletic Club Belluno, il Comitato Provinciale Fidal e il Csi di Belluno. Ma l’evento, come già nelle precedenti edizioni, sarà caratterizzato dall’ampio e festoso coinvolgimento del mondo dell’associazionismo locale (oltre 500 i volontari impegnati al fianco del comitato organizzatore).
La 3a Belluno-Feltre sarà anche coincidente con il 2° Trofeo Lafuma, prima tappa del Nordic Walking in Tour, che riparte per la seconda stagione dopo il grande successo dell’edizione 2009. Partenza alle 10 da Cesana di Lentiai e tracciato, molto panoramico, che si svilupperà sui sentieri del monte Telva per concludersi anch’esso nel cuore di Feltre. Parte del ricavato della 3a Belluno-Feltre e del 2° Trofeo Lafuma sarà devoluto all’”Associazione Sofia” per i bambini trapiantati di fegato e con malattie epatiche e intestinali. Di corsa o camminando, sarà comunque una grande domenica.
3a BELLUNO-FELTRE
Ufficio Stampa
Mauro Ferraro
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"Bacco maledetto". Il monologo
"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."
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