ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

giovedì 25 febbraio 2010

ARRIVEDERCI A PRESTO AMATO MICROFONO, AMATA GENTE CHE MI ASCOLTA...

Lo speaker è fuori dai giochi...Questione di naso! Per un pò non ci sarò...


Eh, già, dopo la maratonina Vittoria Alata, come scritto nel racconto della giornata , sono tornato a casa con la febbre a 39.
Terza settimana in due mesi che mi ammalo, per causa della poliposi nasale, che ostruendomi le narici mi costringe a respirare solo con la bocca. Inspirando aria fredda insorgono problemi di laringite e ovviamente mi blocco al livello paranasale e questo fa salire anche la temperatura, dato che è come una infezione, oramai cronica.
Dovevo andare dal primario lunedì, per l'operazione, ma con la febbre alta non ci son potuto andare.
Ieri il medico mi ha imposto di non presentare più finchè non abbia risolto chirurgicamente il problema.
In pratica saltano tutti gli impegni presi da quì alla maratona di Treviso. Immaginate un pò come mi senta. Nel momento in cui sto emergendo...Domenica non sarò quindi alla BellunoFeltreRun e stasera avrei dovuto presentarne la serata di gala.
Ma ora il mio pensiero va al lavoro in fabbrica. La mia assenza, ormai ripetuta e cronica, mette in difficoltà i colleghi e la dirigenza, perchè la mia assenza pone disagi, in un momento in cui, fortunatamente, il lavoro è tanto. E' in queste giornate che uno come me si chiede, se sia opportuno parlare di crisi o dei fatti ad essa connessi, quando io, avendo la fortuna di poter lavorare, mi trovo ad essere elemento che "tira indietro".
Lo speaker non è il mio mestiere, magari potesse diventarlo, ma fintanto che il mio lavoro è un'altro vorrei poter onorarlo come si deve. Così faccio davvero una gran fatica a non "arrovellarmi" di pensieri tutto il santo giorno e per di più, oltre al malessere fisico ho anche il pensiero dell'intervento e dei tempi di attesa.
A qualcuno sembrerà sciocco lamentarsi e farsi problemi per una questione che pare così di routine.

LETTERA APERTA ALLA VITA:

Io non sono così. Non riesco ad essere una persona che non pensa alle cose. Qualcuno crede che io abbia forse poca voglia di lavorare e a questi non rispondo, poichè la sensibilità è una dote che non è comune e la comprensione viene spesso dopo l'interesse e le ovvietà di pensiero. Io lo so come mi sento e non è semplice accettare di sentirmi di peso, così come mi sento, quando penso ai miei doveri che non posso assolvere.
Alcuni invece diranno che in fondo fare lo speaker non è che una passione e cosa vuoi che sia...Vero, ma se hai programmato alcune cose, magari importanti e te le vede sfuggire di mano, come un treno che passa e chissà se si rifermerà, quella passione, che per gli altri pare una normalità non essenziale, per me, diviene motivo di rabbia.
Chi conosce la mia storia personale ed ha sentimenti adatti a comprenderla, mi può capire quando mi chiedo, <...cosa mai avrò fatto!>.
Pochi conoscono gli eventi della vita che mi hanno forgiato, molti mi dicono: <...molti come te si sono persi per strada>. Già, non mi sono perso, ho creduto in me per quel pò che ho potuto ed ho assolto più ai miei doveri che ai miei interessi e piaceri. Ho la fortuna di avere una moglie unica ed una figlia che non avrei mai immaginato così "incredibile". Questo mi dà morale e vitalità, scopi per vivere una normalità attuale.
Però, si è fatto tempo che io chieda di riscuotere i crediti che vanto, rispetto ad una esistenza sempre in salita.
Ne ho viste molte, troppe avrei voluto non vederne...Ora vorrei pensare un poco a me, a quel che valgo e in cosa emergo.
Grato a tutti coloro che mi han datop le opportunità di vivere, sopravvivere e lavorare, ma la mia strada deve prima o poi farsi in discesa...
Sono stufo, anzi, arcistufo di sentirmi osservato poichè spesso in malattia a causa di problematiche varie. Sono ormai al culmine della pazienza verso quelle opportunità, che quando sento oramai tra le mani, svaniscono o si posticipanto.
Se avessi la vita davanti a me, figurata come uomo, avrei voglia di darle un pugno dritto tra le gengive, perchè...Santo Iddio ne ho abbastanza di essere preso per i fondellidal fato avverso...Porco di un cane, adesso davvero può bastare. Voglio la rivincità...Penso proprio di meritarmela.


PS: A tutti coloro che troveranno questa "lettera alla vita", come la mia solita esagerazione, chiedo di leggere bene, più volte...e se non capiscono, meglio che lascino perdere. Può essere normale...oppure un poco preoccupante.

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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