ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

domenica 13 settembre 2009

25^PEDALA FELTRE, la carica degli 800

Oggi sono stato piacevolmente coinvolto nella presentazione della 25^ Pedala Feltre, che nel 2008, fu annullata causa maltempo. Memore dell'invito del compianto presidente del Centro Sportivo Italiano di Feltre, Enrico Brambilla, con il quale avevo tacitamente preso l'impegno d'onore di presentare la manifestazione, non potevo mancare.
E' stata una edizione molto partecipata, lungo i 18km che da Pra del Moro in Feltre, attraverso le vie del centro, per poi seguire un percorso periferico caratteristico che ha toccato varie località, tra cui Villabruna, Umin, Murle, Foen, Boscariz, ha condotto i cicloamatori sino allo Stadio Zugni Tauro. Il dato reale parla di 804 partenti, tra cui molti baby, chi autonomo e che ciclotrasportato.
Il neo presidente del CSI , Alberto Brambilla , ex sindaco di Feltre e fratello di Enrico, ha tenuto tutto sotto controllo, supervisionando un'apprato organizzativo di tutto rispetto, con coinvolgimento di Questura, Prefettura, Organi di Polizia e controllo stradale, con le forze dell'ordine pubblico e comunali, all'opera per le strade. Molte associazioni e svariati sponsor hanno supportato un'evento la cui massiccia partecipazione ha esercitato una felice pressione sui luoghi e comuni toccati dal tragitto, ovvero Feltre e Pedavena. Il via è stato dato alle ore 10.00 dall'assessore allo sport, del comune di Feltre, Elio Sacchet. la banda cittadina di Feltre ha allietato l'evento, con varie esecuzioni musicali, sia prima della partenza , che durante gli arrivi, succedutisi dalle 10.45 a mezzogiorno.
Per me una gran bella soddisfazione in un contesto di festa e di sport non agonistico, che mi riporta in una dimensione di presentatore, più che di commentatore, utile a ampliare il bagaglio di esperienza.
Con il CSI , già siglata la collaborazione per il 10 ottobre, dove nella istituzionale sede della Sala degli Stemmi, nell'antica Feltre, sarò a condurre la cerimonia di premiazione, voluta assegnare al feltrino,dal coordinamento nazionale dell'ente di promozione sportiva del Discobolo d'oro 2009

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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