ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

mercoledì 30 settembre 2009

Gazzettino del 30 settembre. L'onore della pagina culturale...


L’ha scritto e l’ha pubblicato sul web, sfruttando anche Facebook. E ora il racconto approda alla rappresentazione
Dal web al teatro, ecco il romanzo multiforme
L’originale percorso narrativo di Alexander Geronazzo, autore de «Il corridore di mezza via»
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Dal mezzo di comunicazione più moderno a quello più antico. Dal web al racconto orale che si fa teatro. Una storia multiforme per raccontare una passione, la corsa, e, con essa, la vita dell’uomo. Sempre nuova e sempre uguale. È questo «Il corridore di mezza via», il romanzo che da qualche mese Alexander Geronazzo propone, a puntate, su facebook e sul sito http://www.runnerspercaso.it. Si tratta, come spiega lo stesso Geronazzo (nella foto nelle vesti di speaker sportivo), di un «monologo sentimentale d’un podista tra le montagne».Vi si narrano le vicende di un bolognese, Venanzio Pini (richiamo al campione europeo ’78 sui 5 mila Ortis o a Venanzio Fortunato, scrittore latino del Vi secolo dopo Cristo nativo di Valdobbiadene) che, giunto nel Basso Feltrino per correre la Campo-San Daniele–Campo (una non competitiva organizzata dallo stesso Geronazzo), rimane affascinato dai luoghi, arrivando a sentirsene parte e decidendo di stabilirsi qui. Dalla natura della Valle di Schievenin al maestoso massiccio del Grappa con i suoi ricordi di carattere bellico, dalla Conca degli Eroi al miliario romano, da Castelnuovo alle Meatte. Tutto l’ambiente della zona di Alano (la «patria» di Alex) e delle Prealpi al confine tra le province di Belluno, Treviso e Vicenza entra in gioco.Arrivato a conclusione (dopo 25 capitoli e oltre 500 lettori su internet), il racconto web sarà rappresentato in forma teatrale. A metterlo in scena, rivisitandolo, sarà Franziskus Vendrame, l’attore cabarettista di Conegliano che è anche un amante delle camminate di nordic walking e della gare ultra trail. La rappresentazione è prevista sabato 31 ottobre, in uno scenario di grande suggestione, vale a dire la Valle di Schievenin. «A cielo aperto, nella notte – ha scritto Geronazzo - Tra focolari accesi, la magìa della radura più affascinante del bellunese, i suoni della natura, le musicalità de I Radar».«Un’opportunità insperata e bellissima quella offertami da Franziskus – spiega Alex che ha già al suo attivo una pubblicazione, "DiVerso Inverso" –. Sarà l’occasione per riappropriarci della nostra terra, di noi stessi. Attraverso il racconto di un corridore che della corsa ama non il cronometro e piazzamenti, ma la possibilità di conoscere nuovi luoghi, di stare a contatto con la natura, di scoprire storie importanti in ruderi o vecchi edifici, di confrontarsi con altre persone».Il protagonista del «Corridore di mezza via» è un po’ lo stesso Geronazzo che dello sport è stato ed è protagonista, correndo (al suo attivo un paio di Treviso marathon), commentando (è uno degli speaker emergenti del panorama veneto) e, naturalmente, scrivendo.
Ilario Tancon
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LA LOCATION
Appuntamento al 31 ottobre nella parte alta di Schievenin
Mercoledì 30 Settembre 2009, (i.t.)
La location definitiva per la rappresentazione del Corridore di mezza via non è ancora stata scelta, ma sarà nella parte alta di Schievenin, molto probabilmente nella zona della chiesa oppure in quella delle vecchie scuole. Oltre alla rappresentazione di Vendrame, che vedrà anche un intervento minimo dello stesso Geronazzo nelle vesti di speaker (ovvero di se stesso), la serata del 31 ottobre vedrà anche l’allestimento di una mostra d’arte. L’esposizione si intitolerà «Scatti&Scritti» (immagini di Simona Oddi e testi di Geronazzo) e sarà curata dall’artista italo-anglo-norvegese Maria Bellini.

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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