ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

lunedì 21 settembre 2009

Ecomaratona dei Cimbri...La vittoria della sportività.



Commentare l'Eco e l'Ultra Cimbri-Sciamani, avevo previsto sarebbe stato realmente "diverso". Pronosticavo che avrei vissuto emozioni "simil Abbots" ed anche se non ho risalito la montagna, intinto i piedi nel fango, cozzato con le chiappe sulla terra nera, posso garantirvi che al di là dell'apparenza ho ricevuto sensazioni forti sia da voi partecipanti, che dal luogo e dallìentourage. Certo, io, come ha detto qualcuno, offro un sevizio "remunerato", ma ci sono certi impegni che prendi con la testa, altri col cuore, altri ancora con entrambi. Non so se si sia notato, ma ero lì il venerdì, sono tornato il sabato e ovviamente domenica alle 7 e 07 ero davanti al centro sociale, a mettere del Jazz rilassante, per poi aumentar la carica con ColdPlay e pronto infine a cercar di mettere l'adrenalina al max con quel "saltate sulle montagne", grazie ai Van Halen ed a Jump. Non era una sequenza casuale! Sapevo che dal venerdì alla domenica tra ecomaratoneti ed ultratrailer, avrei viso o rivisto molti spiriti trail e conosciuti di nuovi. A tal proposito mi scuso per la mancata presentazione del rush finale di colui che ho ribattezzato MITICOIANE (All'italiana!). ma ho avuto il piacere di vedere BeppeGM, rondo,Max Russo ed altri spiriti , per me new entry nel novero dei conosciuti. Ho avuto il piacere di rivedere e risentire il vociare e la gioia che esce dal gruppo, in svariate forme, del GS Mercuryus di Orsago, gli arancio-neri, che son la faccia simpatica del trail correttivo...anche se a volte son incorreggibili. Amici ne ho commentati molti, che a doverli nominar tutti dovrei aprire un blog a parte, qunidi un "GRANDI" cumulativo. Nuovi campioni conosciuti, come appunto Zarantonello, Moretton , Rondoni, Marazzi, ma soprattutto lei la "luce che illumina la corsa endourance", Monica Casiraghi, figura tanto importante da farmi temere di sbagliare le citazioni tecnico statistiche. Lei alla fine ha vinto davanti alla veronese del CSI Alessandra Sboarina ed a una indomita Sara Tomè, sempre carica di complimenti, oltre la propria fatica...Tra gli uomini, due trail in un mese e due volte commento Bernardi davanti a tutti e pensare che al mio microfono dice che forse vorrà deviare su gare più veloci...Mah? Ci rimetteremmo tutti, tranne lui che ha classe per distinguersi in più campi ed in più terreni. La classifica premia un Andrea Moretton che ha vivavizzato 35km di gara dando l'illusione, forse più a noi che a se stesso, d'aver beffato il vittoriese...ma lui sapev

a e ha ammesso il crollo dovuto ad un ritmo oltre limite imposto alla corsa...E terzo? Classifica alla mano il vicentino, potente, Mirco Righele, ancora a podio con me al commento, dopo la 125 km della Via degli Abati di maggio...Ci portiamo buono a vicenda.
Ma ora mi faccio serio, quasi pensieroso e riguardo la foto del giorno con voi:
" ...ad un tratto lo speaker Maurizio annuncia sorprese, arriva Bernardi, anzichè il previsto Moretton, davanti a tutti i rilevamenti sino ad allora...Squilli di trombe, entusiasmo al massimo, fabio è il sovrano dei Cimbri, sono tre! Dietro a lui attendo a breve Andrea, sopraffatto dalla fatica e dal "volo in discesa" del vittoriese...voglio ricordargli che grazie alui molte emozioni in cronaca si sono vissute in zona arrivo, per tutta la mattinata...Gli voglio dire, con parole mie "sei un grande"...Ma...ad un tratto tutto si fa incerto, grigio, inspiegabile ma magico...Andrea sta arrivando...Anzi no, è Marco Zarantonello...Possibile? E' cos'! Lodo il runner della Valbossa, vincitore già al Fenera. E' secondo! Anzi No! Cosa può succedere ad un commentatore di più intricato da sbrogliare...Mentre ci penso e sta avvenendo il fatto, piomba sul traguardo Basei, il bellunese...Ma che caz...? E Moretton? Zarantonello e Basei sono fermi a tre metri dal traguardo, attorno il silenzio è spezzato dalle confuse frasi dello speaker che non comprende, ma tenta uno sforzo di concentrazione e tende l'orecchio verso il concigliabolo tra cimbri ed atleti in stand-by autoimposto...Chissà perchè? Ora capisco! Una stramaledetta fettuccia ha imposto ai due ormai consapevoli ecomaratoneti, un taglio di percorso e il conseguente arrivo prima del previsto...Ma loro non vogliono tagliare il traguardo, sentono che non è così che deve andare, capiscono che ciò che sta accadendo è sì basato su un errore inconsapevole, ma toglie ad altri ciò che si son sudati...Bisogna quasi costringere Marco e Loris, prima che si convincano a tagliare il traguardo, dando ai cronometristi lo stop al tempo. Nel frattempo Moretton è giunto sul traguardo, poco dopo transiterà Mirco Righele..."
Ecco, questo volevo dire da speaker di un evento importante, con classifiche ufficiali e premi da ritirare...Lo sport ha senso se la sportività è ancora in vita, al di là dei tempi, dei record, dei podi...Sapere poi, avendolo compreso sin da subito, che i "tagli di percorso" avrebbero fruttato i nove minuti di aggiunta al tempo reale ottenuto e non hanno fatto minimamente alterare lo spirito sportivo di chi ci ha rimesso, errando senza averne intenzione e coscienza, mi fa sentire testimone d'uno sport che è "puro", chiaro e animato dal sentimento vero di chi lo ama.
Da parte mia alzo un fragoroso applauso a quei due bravi ragazzi, Loris Basei e Marco Zarantonello, che con quella frenata davanti al filo di lana, per "cosituirsi" di fronte alla scorrettezza non voluta ma esistente.
Non vorrei aggiungere altro, perchè leggo su di me sin troppi complimenti, che metto in saccoccia perchè sarei scemo se non lo facessi e che accetto volentieri perchè percepisco amichevolmente sinceri. Però, ad onor del vero, debbo dare una fortissima stretta di mano alla gradevole co-presenza dello speaker del "mini-trail", Maurizio, il quale autonomamente si è fermato addirittura sino a sera, coprendo ogni buco da me lasciato e dando non un supporto, ma una valida collaborazione a me, che ora da voi prendo le lodi e mi par giusto condividerle.
Per quanto riguarda i "cimbri"...Beh, non sono di molte parole, ma in quanto a fatti li ho visti encomiabili. Li ringrazio della fiducia accordatami a "scatola chiusa" da 12 mesi, rischiando del loro, dato che chi ha seguito per anni il commento dell'Eco dei Cimbri è un "maestro", tra i più grandi in cricolazione.
Quindi grazie tante per il vostro "salto nel vuoto", scegliendo me, augurandomi che a mente fredda vi giudichiate "caduti in piedi"...
Ultima cosa. Il minestrone non lo ho assaggiato, ma ho assaporato il sapore buono di una Pro Loco di Fregona, fatta di gente laboriosa e vitale come poche altre incontrate; persone che ti fanno sentire padrone a casa loro. Giù il cappello! Ed infine, dopo averlo ribadito molte volte, un pensiero portato dal vento alle "cimbre in abito cimbro", accoglienza di splendidà beltà e di classe d'un tempo andato, per ognuno dei finisher.
Ho finito,...un grande CIAOOOOO!
Alex

3 commenti:

  1. Ribadisco e rinnovo i miei complimenti per la splendida giornata che ci hai fatto vivere domenica, GRAZIE!!! Ho ancora ben impresse nella mente le parole con le quali ci hai salutato alla partenza, da bividi.
    E sì che ho fatto qualche gara in cui lo speaker eri tu, perchè non me ne sono mai accorto??????
    La prox volta vengo a stringerti la mano, ok?
    Ciaoooo!!

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  2. Grazie molte andrea...Le parole alla partenza non erano studiate...Solo la musica era programmata...La mia è una parte infinitesimalmente piccola rispetto a voi atleti , reali protagonisti delle emozioni che vivete, mi fate e ci fate vivere. Parlare è facile quando si ha di fronte bella gente.
    Alla prossima una stretta di mano e un saluto da amici.
    Alex

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  3. Alex è stato un vero piacere conoscerti, ci sarà occasione x parlare un pò di più, sei un vero professionista, peccato x l'inconveniente ci tenevo ma ci sarà un'altra occasione, ciao a presto

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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