ALEX GERONAZZO "Lo speaker for passion"

" Ho voglia di dare voce al vento dello sport "

sabato 26 ottobre 2013

Signorotto/Serafini tra grave e borghi segusinesi!

Mirko Signorotto e Silvia Serafini , vincono la 7^ edizione


della "Tra grave del Piave e Borghi di Segusino" .



Mirko Signorotto (immagine dal web)
Silvia Serafini (immagine dal web)

Gara dagli elevati contenuti tecnici, con 323 partenti, dei quali 63 giovani.
Signorotto ha fatto gara di contenuto, lasciando spazio a vari attacchi, non ultimo il duo formato da Lucio Fregona e dal giovane Stefano Ghenda, ripresi ad un chilometro e mezzo dal traguardo, dove in due, Signorotto ed uno splendido Eddy Nani, ha colorato di arancio-nero-verde il parterre d'arrivo. Ghenda, la sorpresa, al terzo posto e poi un ottimo Fregona che domani correrà il cross di Zelant. A seguire un'altro volto noto del podismo veneto, ossia Christian Cenedese , a precedere Alvaro Zanoni. Vettorel, De Paoli, Ivan Geronazzo e Bortoluzzi, nei dieci a premio. In campo femminile va sul velluto una delle piu' forti al mondo del panorama podistico off road, Silvia Serafini che trova in Patrizia Zanette e Fabia Gallina , le piu' temibili avversarie, con le quali completerà il podio a fine gara. Laura Bello, Enrica Guizzo , Claudia Da Ronch, Chiara Brandalise , Silvia Bordin , Lucia Bandiera e le sorelle Ceccato, nelle premiate.Ottima, come detto, la partecipazione giovanile . 
Soddisfazione, nell'ambito dell'organizzazione tutta, per la scelta del sabato pomeriggio che, come prima esperienza ha dato buoni frutti.
Oggi, una frase su tutte...La corsa non ha un tempo, si parte e si arriva tutti, prima o poi.
Grazie per la bella giornata.

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"Bacco maledetto". Il monologo

"Ciò che segue è qualcosa di breve, ma non troppo…di forte, quanto basta…di vero, questo sì. Dal palco la voce vi arrivi come la naturale conclusione di uno spettacolo, andato in scena e messo in musica,per raccontare un testo. Un tratto di vita vissuta un pezzo dell’Alex pensiero.Non sarò prolisso, voglio essere concreto. Questa serata è dedicata a Bacco, colui che per me è stato “Il maledetto”.Il significato c’è, non dubitate, non è finzione artistica.La realtà che mi ha attraversato la vita da capo a piedi ruota attorno ad un maledetto vizio. Badate, non son certo il tipo d’uomo che pontifica sapienza, non ne avrei le basi, non sono colui che insegna. Però, senza smentire il mio essere, non posso non raccontarvi qualcosa che è triste ed attuale e di per se non ha bisogno d’esser insegnato, si spiega da solo. Lo faccio perché non ho scritto per bearmi di me stesso ma tentando una via in più per rendermi utile. Bacco maledetto è il titolo ideale del pensiero che ho in mente questa sera. Io, orfano di due padri, traditi dallo stesso inganno, beffati da un nemico che si nasconde e vince la guerra di logoramento ai danni dell’essere umano. Penso a quei ragazzi, poco più che bambini, che sostano ore ed ore davanti a un bar. Passo e ripasso, passeggiando li studio. Sarebbe facile generalizzare,lo so bene che non tutti cadranno nel problema, ma qualcuno sì. Ho guardato l’alcolismo con gli occhi di un figlio, ne ho compreso gli effetti scrutandolo da uomo ed ora, quando il conto sembra chiuso e la partita persa, voglio continuare ad alzare lo sguardo e parlare. Parlarne…E’ importante! L’alcolismo è il tema che il titolo introduce con fare artistico.Capitemi! Salgo su questo palco per parlare ad una platea di quel che ho scritto.Per questo voglio spiegarmi bene. Non si compone un libro in versi se nella mente tutto fosse prosaico. Eccomi al dunque, tutto ciò che è scritto viene da dentro, è qualcosa di impresso con inchiostro indelebile nella mia storia di essere umano, condizionata da un vizio perfido,silente e malefico. Ma so bene che la mia è una storia comune, specie qui da noi. Chi di voi non conosce un alcolista? Chi non è al corrente di una storia di disagio famigliare dovuto a chi abusa dell’alcool? Se andassimo ad alzata di mano sarebbe una totalità di braccia conserte. In questi primi trent’anni io me ne sono voluto tenere distante. Ho fatto una scelta cui poche volte non ho mantenuto fede, Non bevo alcolici! Attenti, così è certamente troppo, ma vorrei che suonasse come un invito alla moderazioneper chi abusa e per chi distribuisce abuso.Attenti ragazzi!L’alcool può uccidere. Preso a piccole dosi è un piacevole compagno.È collante della compagnia.Occhio quindi,che il vostro volto non perda freschezza,che lo sguardo sia sempre lucido ed attento.In campanache la via della vita,se inondata d’alcool, può diventare scivolosa.In men che non si dica e senza dare tempo di reazione.Agli adulti che sanno ciò che fannovoglio dire soltanto di essere consapevoli,che la bevuta in compagnia e la sbronza sono cose ben diverse.Come diverse sono le reazioni connessealla troppa assunzione di questo elemento, tollerato e tollerabile fintanto che non assuma gli effetti di una qualsiasi droga.Io non parlo per sentito dire,ho visto e vissuto,penso di averne titolo.Dedico questa serata ai miei due papà,loro sanno se ho facoltà di parlare.Capiranno e spero saranno fieri,che a loro modo e senza forse capirlo hanno insegnato molto della vita a questo invisibile contemplatore."

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